Serie B, il futuro della Cremonese resta tutto da scrivere

I grigiorossi attendono di conoscere quale sarà il destino dell'attuale stagione e devono fare i conti con le incognite delle quattro retrocessioni richieste dalla Lega Pro

Mister Pierpaolo Bisoli

Mister Pierpaolo Bisoli

Cremona, 9 maggio 2020 - L’unica certezza di questo momento ricco di incognite è che la Cremonese rimane ferma ai nastri di partenza nell’attesa di verificare se sarà davvero possibile (e in che modo) tornare in campo. Il movimento cadetto ha cercato a lungo di perseguire con tenacia la regolare conclusione della stagione (anche oltre l’inizio di agosto), ma lo scorrere delle giornate senza che arrivi il fatidico segnale atteso da tutti rende sempre più vicino il segnale di resa.

La società grigiorossa ha scelto di attendere il protocollo del Governo e in questi giorni continua a tenere chiuso il Centro Arvedi nell’ottica di porre in primo piano la salute dei suoi tesserati, ma nelle ultime ore sono aumentati in modo esponenziale i dubbi su quella che potrà essere la prossima stagione della Cremonese. In effetti in questo momento la squadra affidata poco prima dello stop forzato a Pierpaolo Bisoli occupa il quartultimo posto. Una situazione che non assicura la partecipazione al prossimo torneo cadetto. La posizione di Claiton e compagni potrebbe infatti lasciare la porta aperta ad un ipotetico spareggio per sfuggire la quarta poltrona destinata a scendere in serie C, ma la gara da recuperare ad Ascoli e i numeri che coinvolgono proprio i grigiorossi e i marchigiani insieme al Venezia rendono davvero difficile da decifrare il destino della quarta “retrocedenda”.

Nelle scorse settimane sia dalla Lega di B che dai vertici del calcio era trapelata l’intenzione di bloccare la retrocessione della quartultima, ma l’assemblea delle società di serie C si è conclusa con la decisione di promuovere tra i cadetti Monza, Vincenza e Reggina, quali vincitrici dei tre gironi e il Carpi, indicata come quarta formazione da mandare in serie B per meriti sportivi.

Una conclusione tutt’altro che definitiva, visto che è bene precisare che, alla fine, dovrà essere la Figc a decidere e che già sono pronti diversi ricorsi contro l’assegnazione della quarta piazza. Nello stesso tempo, però, si tratta di una eventualità che, comunque, il sodalizio di via Postumia non deve trascurare. Una riflessione da fare anche se sembra che stia prendendo quota la possibilità di una riforma del torneo cadetto, che passerebbe ad un campionato con quaranta squadre divise in due gironi equivalenti. Una soluzione che cercherebbe di evitare i ricorsi che già stanno prendendo forma, ma che troverebbe non poche contrapposizioni, senza dimenticare che, regolamenti alla mano, dovrebbe poter entrare in vigore solo nella stagione 2021/2022 e che potrebbe diventare subito attuabile solo in riferimento alla situazione di assoluta emergenza che si è venuta a creare.

Tante opzioni e discussioni che riguardano in modo profondo il futuro della serie B e, di conseguenza, pure quello della Cremonese. I grigiorossi non vogliono comunque mettere a repentaglio il posto tra i cadetti ritrovato giusto tre anni fa e devono trovare la forza non solo per fare in modo che questa stagione si chiuda senza clamorose beffe per loro, ma anche per disegnare un organico assai competitivo per il prossimo torneo e in questo senso sono diverse le situazione che il ds Nereo Bonato è chiamato a definire prima che il mercato entri nella sua fase più calda e convulsa.