Banchi: "Eccolo l’atteggiamento che voglio"

Il coach sottolinea i meriti del gruppo: "Ora spero che questa vittoria funzioni da propulsore per le prossime partite"

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Per la prima volta da quando è sulla panchina della Carpegna Prosciutto, coach Luca Banchi può sedersi in conferenza stampa, guardare il risultato finale e tirare un sospiro di sollievo vista la prima vittoria dopo due mesi e mezzo. "Per una squadra che vive un momento particolare come il nostro – esordisce il coach toscano – dal punto di vista emotivo non è stato semplice perché ci mancava la vittoria da tanto tempo e tante volte abbiamo sentito addosso la pressione di dover e poter portare a casa determinate partite che sembravano essere alla nostra portata ma che poi ci sono sempre sfuggite. Stasera siamo riusciti a esprimere una continuità nell’arco dei quaranta minuti e spero che questa vittoria possa dare entusiasmo per il futuro e risorse per mettere ordine al nostro atteggiamento in campo che deve essere come quello di stasera".

"In campo dobbiamo essere coraggiosi e audaci, invece tante volte siamo sembrati esitanti e spaventati dall’idea di non riuscire a realizzare ciò che siamo in grado di fare. Ci aspetta ancora un lungo lavoro sotto il profilo tecnico e soprattutto sotto il profilo mentale, sfruttando questa vittoria come propulsore per la prossima partita". L’ex coach di Milano e Siena, tra le altre, continua: "Questa sera ho visto una prestazione di alto livello mediamente spalmata sull’intera squadra; sono molto contento di aver avuto ben quattro giocatori così in palla questa sera (Jones, Delfino, Moretti e Sanford), perché c’era consapevolezza che servisse una prestazione del genere per vincere delle partite, specialmente contro una formazione così coriacea come la Vanoli".

Continua poi il coach: "Io credo che la squadra stia pian piano prendendo consapevolezza di dover trovare una sua identità anche di natura emotiva; ci troviamo in una situazione difficile, siamo in fondo alla classifica, i risultati non arrivano e molti giocatori si accorgono di essere al di sotto di quello che è il loro livello riconosciuto. Questo fatto deve essere un pretesto per reagire dal punto di vista emotivo nei momenti di difficoltà, come abbiamo fatto stasera, anche grazie a chi era in panchina. Dipende tutto da noi e dalla forza che avremo di dimostrare il nostro essere squadra, al di là del punto di vista strettamente tecnico".

Leonardo Selvatici