Provincia di Cremona, "Signoroni ineleggibile"

Il no del segretario generale: è già vicepresidente di Ato

Mirko Signoroni primo cittadino di Dovera

Mirko Signoroni primo cittadino di Dovera

Crema (Cremona), 19 settembre 2019 - Colpo di scena: Mirko Signoroni, primo cittadino di Dovera, non può essere eletto presidente della Provincia. Lo dice in un documento ufficiale il segretario generale dell’ente, Maria Rita Nanni che scrive a Signoroni contestandogli di essersi candidato alla carica pur essendo vice presidente di Ato. La Nanni rivela, nel documento inviato al sindaco di Dovera e ai consiglieri, di aver già avvertito Signoroni il 9 settembre di questa circostanza ostativa, ma lamenta di non aver ricevuto alcuna risposta. Di più, la stessa Ato, interpellata successivamente dal segretario, ha confermato l’ipotesi della Nanni, ammettendo: «Signoroni (…) è titolare in tema di nomina, revoca, decadenza, cessazione d’ufficio e sostituzione dei consiglieri Ato, il che rende oggettivamente problematico che il medesimo possa contemporaneamente ricoprire le due cariche». Come tale la Nanni scrive a Signoroni: «Contrariamente a quanto da lei dichiarato in sede di candidatura, ricopre pertanto la carica di rappresentanza in Ato che la renderebbe ineleggibile nella veste di presidente della provincia...».

Una lettera che, sia pur con tutte le attenzioni possibili, mette in profonda crisi il sistema. Se si legge l’articolo citato dalla Nanni, il giudizio è netto: Signoroni non può rivestire la carica di presidente (e la cosa è data per certa negli ambienti politici). Ma l’interessato, in merito alla contestazione sulla sua elezione afferma: «Il mio ruolo in Ato come vicepresidente non era né operativo né gestionale. In pratica io non l’ho mai esercitato. Ho dato le dimissioni, così come le ha date il presidente. Questa cosa ora mi viene contestata dopo che ci sono state la convalida, l’accettazione della candidatura e la delibera del consiglio provinciale con il giuramento da parte mia. Inoltre l’ineleggibilità mi viene sollevata da chi avrebbe dovuto controllare. Cosa farò adesso? Niente se non i dovuti accertamenti». La parola ora passa alla prefettura che deve stabile se e quanto richiamare al voto. Ultima nota, il segretario generale Nanni ha scritto la lettera a Signoroni negli ultimi giorni del suo mandato: non è stata riconfermata nell’incarico.