Crema, Bergamaschi sindaco: vittoria schiacciante

Il neo primo cittadino: "Contento di come sia arrivata questa affermazione". E nel centrodestra spaccato tira aria da resa dei conti

Fabio Bergamaschi, 37 anni, laureato in Giurisprudenza, festeggia la vittoria

Fabio Bergamaschi, 37 anni, laureato in Giurisprudenza, festeggia la vittoria

Crema (Cremona) -  Un divario pauroso , quello segnato dalle elezioni per il sindaco di Crema, dove la differenza in voti è stato di circa 2mila preferenze, mentre quella in percentuale si misura nel 15.8%. Una differenza che crea reazioni, da una parte entusiastiche e dall’altra da resa dei conti. Tra le forze del centrosinistra c’è euforia per l’affermazione di Fabio Bergamaschi. "Una bella vittoria – commenta Matteo Piloni, consigliere regionale Pd – che conferma il centrosinistra alla guida della città. Un bel segnale in vista delle regionali del 2023". Gli fa eco Antonio Geraci, coordinatore del partito: "Abbiamo cominciato a lavorare nel febbraio del 2021 e i risultati che abbiamo ottenuto ripagano tutti gli sforzi. Nulla è stato lasciato al caso e quello ottenuto è stato un risultato che va ben oltre le più ottimistiche aspettative". Conserva l’aplomb il nuovo sindaco che concede l’onore delle armi al suo avversario: "È stata veramente una bella partita e l’abbiamo giocata fino in fondo. Sono felice anche per il modo in cui siamo arrivati a questo risultato, concentrandoci sulla nostra proposta amministrativa, senza mai parlare dell’avversario".

Bocche cucite nel centrodestra, dove la sonora sconfitta avrà ripercussioni. Simone Beretta, che ha corso da solo e si è preso oltre il 5% dei consensi, nicchia: "Hanno voluto lasciar fuori me e Antonio Agazzi? Questo è il risultato. Con noi due in campo sarebbe senz’altro stata un’altra partita". Nei tre partiti del centodestra c’è aria di bufera. Il pessimo risultato di Forza Italia, sotto il 5% e anche il poco soddisfacente punteggio ottenuto da Lega e Fratelli d’Italia (15% in due) non può che dare adito a nuove soluzioni. E pensare che al termine del primo turno qualcuno aveva ritenuto buona la prestazione di FI, che aveva perso ‘solo’ il 25% dei voti guadagnati nella tornata elettorale precedente. Lo sconfitto Borghetti parla attraverso facebook: "La ragione ce l’ha chi va a votare. Netta la vittoria di Fabio Bergamaschi e vanno a lui i miei complimenti e auguri di buon lavoro come sindaco".

Alla fine sono stati 6.803 i cremaschi che hanno votato per Bergamaschi, contro i 4.945 voti per Borghetti. Un eloquente 57.91% contro il 42.09%, dove però alle urne si sono recati in 11.946 (43.71%) su 27.306 aventi diritto. Ma c’è già una prima grana. Antonio Geraci, coordinatore del Pd, settimo eletto nella lista del Partito democratico e quindi con un posto nel prossimo Consiglio comunale, non può accettare la carica. "Mi sono accorto solo lunedì mattina che il mio ruolo all’interno di un’azienda speciale controllata dal Comune di Crema dava adito a ineleggibilità. Ingenuamente, ritenevo che avrei potuto dimettermi all’indomani del voto. Invece non è così. Sono dispiaciuto, se lo avessi scoperto subito, avrei anticipato le mie dimissioni prima di presentare la mia candidatura. Lascio il posto alla persona che è arrivata ottava, cioè Manuela Piloni".