Cremona, 3 settembre 2011 - La Pianura Padana diventa sempre di più il regno del pomodoro, nell’ambito di una raccolta che quest’anno, in tutto il Nord Italia, si appresta a volare verso i 4 milioni e mezzo di tonnellate. I dati arrivano da Coldiretti Lombardia. In generale il Nord, con i suoi oltre 36 mila ettari rappresenta ormai quasi il 54% dei terreni dedicati a questa coltura in Italia (oltre 67 mila ettari). Il Sud pesa per il 41% (27.778 ettari) e il Centro per 3.436 ettari (5%). L’Italia è il terzo produttore mondiale dopo California e Cina.

 «La raccolta è in corso — spiega Coldiretti Lombardia — e nel Nord Italia dovrebbe concludersi entro la terza settimana di settembre. Quasi due milioni e mezzo arriveranno dalla Pianura Padana, per un valore all’origine che dovrebbe superare i 200 milioni di euro. La Lombardia, con i suoi 7 mila ettari, concentrati in prevalenza fra Mantova, Lodi e Cremona, peserà per circa mezzo milione di tonnellate, con un ritorno economico diretto alla produzione di 44 milioni di euro». «C’è pochissimo scarto, la qualità è molto buona, con un eccellente livello zuccherino e bassa acidità» spiega Paolo Voltini, presidente del Consorzio Casalasco a Rivarolo del Re (Cremona), una delle principali realtà italiane del settore. Nel pomodoro da industria sono impegnati in Italia oltre 8mila imprenditori agricoli e 178 industrie di trasformazione in cui trovano lavoro 20mila persone. Il pomodoro è il condimento più acquistato dagli italiani: 31 chili di pomodori trasformati a famiglia ogni anno.