Stradivari in America: la mostra sulla storia del violino sbarca a Phoenix

La mostra sulla storia del liutaio cremonese si terrà in Arizona dal 16 gennaio al 5 giugno e prevede anche un interessante programma musicale

Stradivari (La Presse)

Stradivari (La Presse)

Cremona, 14 gennaio 2016 - Una mostra dedicata a Stradivari al museo degli strumenti musicali a Phoenix. Si terrà nella città dell'Arizona dal 16 gennaio al 5 giugno con il titolo  "Stradivarius: origins and legacy of the greatest violin maker". La storia della liuteria cremonese sbarca così in America con una rassegna realizzata in collaborazione con il Museo del Violino di Cremona e il network internazionale friends of Stradivari, illustra quanto e come i liutai cremonesi siano stati determinanti per l'evoluzione della cultura musicale occidentale dal XVI secolo in poi, attraverso l`esposizione di preziosi strumenti, pezzi unici della bottega del Maestro e ricostruzioni storiche. Lo strumento più antico in mostra è un Andrea Amati, del 1566 circa; realizzato per Carlo IX re di Francia, è uno dei primi violini mai realizzati. Tra il Sei e il Settecento lavorano a Cremona i Maestri più celebrati: Giuseppe Guarneri, genio ribelle, ed il liutaio per antonomasia, Antonio Stradivari. In mostra si possono osservare rispettivamente i loro violini "Principe Doria" 1734 e "Artôt-Alard" 1728. La loro lezione ispira gli artigiani del XVIII e XIX secolo - in mostra un violino piccolo di Giovanni Battista Ceruti e uno intarsiato di Simone Fernando Sacconi - e si rinnova quotidianamente nelle botteghe dei costruttori di oggi, rappresentati da tre vincitori del concorso Triennale: Primo Pistoni, Jan Baptista Špidlen e Ulrike Dederer. Grazie a una serie di contributi multimediali, registrati in Italia, i visitatori saranno portati prima in Val di Fiemme, dove crescono gli "abeti di risonanza" (il cui legno pregiato è la materia prima dei violini) e quindi nelle botteghe liutarie cremonesi, dove il legno diventa strumento musicale. Il viaggio non dimentica un passaggio alla corte di Caterina de' Medici e nei laboratori scientifici dove i ricercatori cercano di comprendere le caratteristiche materiali e immateriali del suono del violino. La destinazione finale è invece la sala da concerto del MIM: il calendario dell'esposizione è infatti scandito, oltre che da una serie di incontri e proiezioni, da un interessante programma di concerti, con il violino declinato nelle sue diverse identità musicali. Domenica 17 gennaio la rassegna sarà inaugurata dal recital di Rachel Barton Pine che porrà a confronto, in un inconsueto duello, uno Stradivari ed un Guarneri. Giovedì 25 febbraio lo swing di Regina Carter proporrà inedite commistioni fra tradizione classica, rhythm & blues e jazz, mentre giovedì 24 marzo i riflettori si accenderanno su Midori Goto e sul suo virtuosismo baluginante. Gli ultimi due appuntamenti della rassegna saranno rigorosamente a stelle e strisce, con il folk di Mark O`Connor, venerdì 8 aprile, e i migliori allievi dell'ASU Herberger Institute School of Music, domenica 1 maggio.