Rock e filosofia, quando sfasciare le chitarre diventa un'arte

Da Eraclito a Jimi Hendrix, nel libro di Stefano Scrima un'interessante prospettiva sull'intreccio tra i maestri del pensiero e i rocker più famosi

Joe Armstrong dei Green Day

Joe Armstrong dei Green Day

Sfasciare le chitarre sul palco? Il più plastico moto di rabbia delle band rock e punk negli anni Settanta, oggi probabilmente fuori moda non nel significato ma nella gestualità - anche se Joe Armstrong dei Green Day non disdegna - è una forma d'arte a cui l'autore cremonese Stefano Scrima, appassionato di musica, ha dedicato un libro tracciando un curioso e accattivante paragone tra rock e filosofia, l'altra sua grande passione. Due pianeti in apparenza distanti ma con più punti di contatto di quanto ci si potrebbe immaginare. Quali? Rockers e filosofi in modi ed epoche diverse mettono in discussione la realtà per come ci appare o ci viene rappresentata, con musica e testi graffianti o con astrazioni tautologiche. Sono strumenti per “ampliare il fronte del possibile”, è scritto nella pagina web di presentazione de L'arte di sfasciare le chitarr, Rock e Filosofia(edito da Arcana) "per addentrarsi nella conoscenza di noi stessi e del mondo oltre i miseri spazi concessi dai ritmi delle nostre giornate".

La copertina
La copertina

Il volume affronta la nascita del movimento rock come esperienza “tragica” e “diabolica”, ripropome le interpretazioni del mondo di pensatori come Schopenhauer, Nietzsche e Colli, fino a delineare "connessioni" fra filosofi e rockstar: Eraclito e Jimi Hendrix, Platone e i Doors, Diogene e Iggy Pop, Schopenhauer e i Nirvana, Nietzsche e i Queen. Quindi il focus "sulla ribellione iconica dell’atto/rito di sfasciare gli strumenti musicali come manifestazione plastica della rottura filosofica del rock con la narrazione dominante". "Un testo suggestivo per amanti del rock che vogliono approfondirne la filosofia e per amanti della filosofia che già sapevano di quanto questa fosse rock, ma ovviamente anche per chi ama sia il rock sia la filosofia, che in queste pagine troverà raccontato il loro intimo legame".

 

Chi è Stefano Scrima

Stefano Scrima
Stefano Scrima

C'è molta Cremona in questo libro visto che oltre, a Scrima, sono cremonesi anche Carmine Caletti, che firma la postfazione, ed Eta Eleonora Liparoti, artista cremonese che ormai da anni vive stabilmente a Utrecht, autrice dell’illustrazione in copertina.