Gli 80 anni della Tigre di Cremona. "Scuola, gonne e canzoni: la mia amica Mina"

Il ricordo delle compagne di classe: già da ragazzina sembrava una diva di Hollywood, il suo primo fidanzatino? Un calciatore

Mina con gli Happy Boys, il gruppo cremonese fondato da Nino Donzelli

Mina con gli Happy Boys, il gruppo cremonese fondato da Nino Donzelli

Cremona, 18 marzo 2020 - "Se ho conosciuto Mina devo ringraziare la maestra che mi ha bocciato in terza elementare, facendomi perdere un anno, e quelli dell’istituto geometri che non accettavano donne. Mi sono iscritta a ragioneria. L’ho conosciuta lì". Mina ha ottant’anni, si prepara a compierli il 25 marzo. Ma i miti, si sa non hanno né tempo né età. Soprattutto per le prime amiche, le compagne di scuola dell’istituto tecnico commerciale Beltrami di Cremona. I ricordi scorrono, nitidi, intatti dal tempo.

"Eravamo in due sezioni diverse, io – racconta Nerina Dordoni – in una classe mista che studiava tedesco, lei in una sezione solo femminile dove si faceva inglese. Ci trovavamo per l’ora di educazione fisica. Un giorno mi stavo cambiando. Ho sentito cantare in inglese ‘L’amore è una cosa meravigliosa’. Era Mina. Sapevamo che si chiamava Anna Maria, ma per tutti era già Mina. ‘Sei tu che canti?’, le ho chiesto. Ha annuito. ‘Oddio, che voce meravigliosa’. Era lì, con quelle gambe lunghe, davanti a me che ero meno di un metro e sessanta e fino a ventiquattro anni ho sperato di crescere. Eppure aveva un atteggiamento modesto, umile, lei così estroversa. Perché Mina, in fondo, è così.Ogni tanto si estraniava dalla palestra e si metteva a fare dei disegni con il gesso sulle pareti. Disegnava figure femminili. La professoressa Rigoli la riprendeva: ‘Basta, Mina. Cancella subito’. Lei, in calzoncini da ginnastica, strofinava il sedere sui disegni e li cancellava così. L’ho rivista anni dopo. Ero sulla porta della drogheria che avevo con mia zia Carmela in corso Campi. Ha attraversato, mi ha ha sorriso e mi ha salutato: ‘Ciao Nerina’. Ricordava ancora il mio nome".

"Mina mi ha insegnato a fumare". Anche per Giulietta Sozzi la conoscenza con Mina nasce nelle ore di ginnastica. "Era matta, pazzoide, in senso buono, si capisce. Ballava, fumava, cantava. Una nostra compagna di classe le scriveva le parole delle canzoni. Con la mia gonnellina buona per tutte e stagioni andavo e venivo tutti i giorni in corriera da Alfianello, provincia di Brescia, e abitavo in cascina. Un personaggio così mi pareva una cosa da Hollywood. Una volta ha tirato fuori le sigarette. ‘Prendine una, prova’. Una volta, due volte, tre. Ho imparato a fumare. All’epoca aveva un moroso, un calciatore (il terzino della Cremonese Daniele Parolini, poi giornalista, scomparso nel 2013, ndr). Si sedevano su una panchina in centro a Cremona e si baciavano. Commenti, chiacchiere, pettegolezzi".

"Un giorno – continua – è arrivata per l’ora di ginnastica con una fotografia di lei con il calciatore. Erano dietro una salvietta e sembravano nudi. A un cento punto è sparita. Credo che fosse l’estate che ha cantato alla Bussola di Forte dei Marmi. Aveva delle materie da riparare a settembre, ma non si è ripresentata. È diventata Mina. Non c’erano tanti televisori e ci trovavamo in gruppo ad ascoltarla. Un giorno ho incontrato a Cremona quella che le scriveva le canzoni. Erano rimaste in contatto. ‘Hai saputo che Mina è incinta?’. Aspettava un figlio da Corrado Pani. Ne è venuto fuori uno scandalo". Auguri, Mina