Cremona, il pittore Virginio Lini presenta "L'ultimo sognatore"

“E' lo spaccato di una società che si sta estinguendo, un mondo dominato dalle falsità, dalle ambiguità", racconta l'artista che vive e lavora a San Daniele Po

Il pittore Virginio Lini

Il pittore Virginio Lini

Cremona - E' “L'ultimo sognatore” l'opera appena conclusa dal pittore Virginio Lini, l'artista che qualche anno fa realizzò un quadro lungo decine di metri dedicato a tutte le opere del musicista Giuseppe Verdi. Virginio Lini, artista di lungo corso, racconta quest'ultimo quadro, uno sguardo puntato sulla contemporaneità, in un'epoca di bilanci... “E' lo spaccato di una società che si sta estinguendo, un mondo dominato dalle falsità, dalle ambiguità, dalla spregiudicatezza, per il proliferare di nuovi briganti del presente, di predatori del futuro, parassiti, che hanno vissuto in questi anni occupando tutti i centri di potere” racconta Virginio Lini, che vive e lavora a San Daniele Po. Il vecchio è l'ultimo baluardo all'arroganza di chi esibisce una falsa coscienza”.

In quest'opera è corretto dire che il sognatore ha vissuto il sogno della normalità? “Il vecchio ha vissuto e lottato col desiderio di costruire un nuovo mondo, un futuro dove al centro della vita ci fosse l'uomo. Un mondo popolato da gente gioiosa, popolato da gente che ha scelto il suo cammino lontana da gesti clamorosi per sentirsi qualcuno, senza ipocrisie, contro qualsiasi forma di egoismo nel rispetto di se stesso e dell'umanità”.

Ma qual era il sogno dell'Ultimo sognatore? “Questo sogno era talmente forte da credere in una rinascita che ha travolto “Il vecchio”, facendolo vivere nell'entusiasmo di vedere l'avverarsi di questo nuovo umanesimo, sino a credere che nulla potesse infrangere questa speranza che si potesse inventare un nuovo individuo, un nuovo rinascimento dove l'uomo sia al centro della vita sino al traumatico risveglio del potere, di coloro che ignorano il passato e il futuro per far morire la storia e far ritornare quell'umanesimo al punto zero al vuoto assoluto”.

Esiste una fine? Una speranza? “E allora gli assale un senso di smarrimento, di disperazione e di angoscia, per avere perso anche quest'ultima speranza nel vedere che tutto è stato cancellato dall'insipienza, dall'incapacità e dagli eccessi dei signori del potere. Non gli rimane che coprirsi il volto, con le mani segnate dai profondi solchi del trascorrere del tempo; preoccupato per il silenzio dei suoi nipoti; dei suoi sbagli.  Nonostante ciò sa di non potersi arrendere, sa, che deve affrontare il male con la sola forza innovatrice che gli rimane, combattendo contro i mostri che si insinuano nella gente, contro il potere a tutti costi, per la sua idea di giustizia e di convivenza sociale ispirato da quel grande sogno popolato dal desiderio di un futuro dove al centro della vita ci sia l'uomo, le sue fragilità e le sue debolezze".

Ai piedi del Sognatore ci sono tanti giovani, quasi spaventati.... “Tutto questo sotto gli occhi increduli, sgomenti, di nuove generazioni che si affacciano alla vita temendo di vivere in un futuro dove il buio della notte possa spegnere per sempre il loro sorriso e l'amore, per un mondo pieno di solitudine privo di certezze popolato da chi ignora il rispetto di se stesso e delle cose che lo circonda nella esasperata paura di non essere nessuno, nel bisogno esagerato e un po' morboso di dare di se' l'immagine dispotica dell'io, disposto a compiere qualsiasi bassezza pur di essere il solo al centro del mondo”.