Caos vaccini, in Lombardia secondo giorno di prenotazioni fantasma

A Cremona si è replicato lo scenario di ieri: hub vaccinale vuoto, Asst costretta a chiamare gli aventi diritto

L'hub di Cremona deserto

L'hub di Cremona deserto

Cremona - Non c'è pace a Cremona: la campagna vaccinale continua a subire disagi, dopo il caos di ieri causato dal mancato invio degli sms da parte del sistema Aria Lombardia.  Ancjhe oggi, domenica 21 marzo, la Fiera di Cremona, hub vaccinale, è rimasta deserta. Lo stesso scenario di ieri: medici e infermieri schierati nel padiglione allestito a CremonaFiere e nessuno davanti, con la stessa motivazione, un problema al sistema di avviso agli utenti che si erano prenotati sulla piattaforma e zero convocazioni.

Ancora una volta è toccato ad Asst avvisare personalmente gli aventi diritto. A differenza di ieri, però, quando l'Azienda socio sanitaria territoriale aveva invitato attraverso messaggi WhatsApp la popolazione over 80 e il personale scolastico a recarsi a fare la vaccinazione, oggi il messaggio è opposto: nessuno deve raggiungere la Fiera senza prenotazione. Asst sta gestendo in prima persona le chiamate, sulla base dei nominativi di chi aveva aderito alla campagna, tutte persone (sempre solo ultra80enni e personale scolastico) che avrebbero dovuto essere raggiunte dall'sms della centrale regionale di prenotazione con data, ora e luogo della vaccinazione, ma che invece non hanno ricevuto nulla oppure messaggi sbagliati, con il risultato di creare lunghi spazi vuoti nelle somministrazioni negli hub di Cremona e anche a Soresina.

La speranza è quella di raggiungere comunque il risultato di ieri, quando alla fine, nonostante il disguido, sono state vaccinate 1.100 persone, mai così tante in precedenza.

Cos'è Aria e tutte le volte che è finito nella bufera 

Il sindaco porta i vaccinandi col pulmino

Ieri si sono mossi anche alcuni sindaci, ieri, per coprire i buchi causati dal malfunzionamento del sistema Aria. Fra loro, Giuseppe Papa, primo cittadino di San Bassano, paese di 2.000 abitanti a nord del capoluogo: mentre nell'hub di CremonaFiere si contavano 80 presenti invece dei 600 attesi per la dose, Papa, che è stato a lungo responsabile della Protezione Civile, si è precipitato in municipio, ha aperto gli elenchi degli ultraottantenni residenti, è andato a prenderli a casa e li ha portati a  Cremona per coprire il buco delle prenotazioni e non mandare sprecate le dosi, trasformando cosi un pasticcio in una opportunità per gli anziani del suo paese. Venti gli ultraottantenni rintracciati e poi Papa, con al fianco l'attuale presidente del gruppo Anai della Protezione Civile, Marco Mazzolari, è passato personalmente a prenderli casa per casa e li ha portati al polo vaccinale su due pulmini messi a disposizione da Fondazione Vismara: "Appreso che esisteva la possibilità di vaccinare alcuni nostri anziani residenti, abbiamo pensato fosse giusto sfruttarla e non abbiamo perso un secondo".

La polemica non si spegne

Dopo le aspre critiche della vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti ("L'inadeguatezza di Aria Lombardia incapace di gestire le prenotazioni in modo decente rallenta lo sforzo comune per vaccinare. E' inaccettabile! Grazie agli operatori che si prodigano vaccinando comunque 30 mila persone al giorno e grazie ai cittadini lombardi per la pazienza"), arriva la stoccata della sindaca di Crema, Stefania Bonaldi: "Apprezzabile la sincerità e se lo dice l'assessore competente significa che tutte le critiche che abbiamo fatto in questi giorni sono strafondate e non mosse da ideologia, come ai devoti fa comodo pensare. Ma qualcuno spieghi per favore all'assessore che lei è il capo e ha non il diritto, ma il dovere di intervenire e porre rimedi. E' li' per questo e lo faccia immediatamente!".