Truffa alla onlus, finisce in arresto l’ex barista

Crema, il 35enne Mazzetti già fra i tre indagati per i soldi sottratti dalla beneficenza avrebbe tentato di corrompere un testimone chiave

Attilio Mazzetti

Attilio Mazzetti

Crema (Cremona), 19 novembre 2020 - Arrestato all’alba Attilio Mazzetti. Gli uomini della Guardia di Finanza ieri mattina sono andati a prelevarlo nella sua abitazione di Crema. L’uomo, 35 anni, è implicato nella truffa ai danni dell’associazione “Uniti per la provincia di Cremona“, creata a marzo scorso nel momento cruciale della pandemia per raccogliere fondi (poi arrivati a quattro milioni di euro) utili ad aiutare gli ospedali del territorio, comprando macchinari e attrezzature. L’arresto di Mazzetti è scattato dopo che lo stesso avrebbe cercato, prima offrendo denaro e poi con minacce, di far cambiare versione a uno dei testimoni chiave dell’inchiesta che ha permesso alla Finanza di aprire un’indagine e arrivare a concludere che dall’associazione erano stati fatti sparire, in diversi modi, da 220 a 250mila euro.

Al momento, nel raggiro sono implicate otto persone, accusate a vario titolo di associazione per delinquere, indebita appropriazione di fondi, riciclaggio e fatturazione di operazioni inesistenti. Ieri mattina i finanzieri, oltre ad arrestare Mazzetti, sono entrati nella sua abitazione e hanno sequestrato due cellulari e un computer che saranno esaminati prossimamente per cercare eventuali nuovi elementi a suffragio delle tesi accusatorie. L’ordine di arresto è stato emesso dal giudice delle indagini preliminari Pierpaolo Beluzzi e Mazzetti è stato accompagnato a Ca’ del Ferro. Forse già domani l’interrogatorio di garanzia per convalidare l’arresto e decidere se mantenere in carcere l’uomo o attenuare la misura restrittiva. 

L’inchiesta era nata nel luglio scorso quando Renato Crotti, segretario dell’ente benefico “Uniti per la provincia di Cremona“, Attilio Mazzetti, sottoposto a procedura fallimentare e Cristiano Bozzoli, venditore di stufe e caldaie, erano stati indagati, in concorso, per associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione indebita e alla truffa. Sei versamenti, cinque fatture che la Finanza dice essere false e un pagamento che non ha giustificazione. Cristiano Bozzoli da Pizzighettone si impegnava a confezionare 750 pasti caldi al modico prezzo di 24.40 euro cadauno. Mazzetti, ultimo disastro conosciuto il naufragio del bar Cin Cin in piazza Moro e di un altro locale a Crema (che ora ha un altro prorietario ndr), ha una procedura di fallimento in corso, vende allarmi, ha due conti correnti all’estero. Di qui transitano i soldi per saldare quattro fatture, tutte false, secondo la finanza.