Diamanti, appello alle banche: a Crema 60 persone truffate per 600mila euro

Bpm e altre chiamate a fare un’offerta di conciliazione

Marta G. Rocco, Claudia Fossati, Pietro Meda, Stefano Ricci

Marta G. Rocco, Claudia Fossati, Pietro Meda, Stefano Ricci

Crema (Cremona), 26 marzo 2019 - Erano in cinquanta ad ascoltare gli avvocati che avevano da comunicare le novità in merito alla truffa dei diamanti, novità non sempre brillanti, perché di certo c’è ben poco se non che la truffa c’è stata, i truffati saranno diecimila, il magistrato ha fatto sequestrare 700milioni di euro da cinque banche e due società e che quattro delle cinque banche sembrano avviate a miti consigli. Sessanta cremaschi truffati per circa 600mila euro hanno avuto tutti a che fare con Bpm tranne uno. Ieri nel tardo pomeriggio cinquanta delle sessanta persone che hanno acquistato diamanti pensando di fare un buon investimento e invece si sono trovati anche senza i diamanti acquistati, si sono riuniti nella sala riunioni dell’oratorio della SS. Trinità.

A informarli c’erano l’avvocata Marta Guerini Rocco, dell’associazione consumatori di Crema, l’avvocato Pietro Meda, l’avvocata civilista Claudia Fossati e l’avvocato penalista Stefano Ricci. I legali hanno sottolineato l’importanza dell’udienza dell’8 aprile, nella quale verrà discussa l’istanza di fallimento della società IdB, una delle due che ha venduto i diamanti, mentre l’altra, la DpiB è già fallita. Un atto importante in quanto dopo il fallimento si potrà fare il conto di ciò che resta. Due le strade, una civile e l’altra penale. La prima più lunga e tortuosa, la seconda più immediata, anche con tempi lunghi.

A conforto dei creditori ci sono i 700 milioni di euro a garanzia che il magistrato ha fatto sequestrare alle cinque banche. Il procedimento per truffa potrebbe portare le banche a conciliare con i clienti prima di entrare in aula, cosa che alcuni istituti stanno già facendo. Ma prima di tutto questo, è importante sapere se i diamanti acquistati esistono. Gli acquirenti devono entrare in possesso dei diamanti acquistati per farli valutare e poi chiedere i danni, cioè la differenza tra il valore pagato e quello effettivo del bene. Quindi, vedere l’offerta della banca e infine considerare la causa.