Il giallo della busta con una "multa" in croato, Polizia: prima di pagare contattateci

Gli Uffici della Questura ed in particolare della Polizia Postale consigliano, in caso di ricezione di contattare immediatamente le forze dell’ordine al fine di ricevere opportuni consigli in merito e raccomandano di non procedere ad alcuna forma di pagamento

Una truffa

Una truffa

Cremona, 11 dicembre 2015 - Documenti scritti in croato in una busta verde, come quella delle multe? Contattate la Polizia Postale. L'allarme arriva dalla Questura di Cremona, che ha allertato i cremonesi: "negli ultimi tempi alcuni cittadini si sono visti recapitare una raccomandata in busta verde, molto simile a quella usata per la notifica di atti giudiziari, proveniente dalla Croazia e, più precisamente, dalla città di Pola" viene precisato dalla questura in una nota. La busta contiene un documento in lingua croata, con traduzione italiana sul quale sono apposti timbri che farebbero pensare la provenienza da qualche autorità, ma per i quali non vi è alcun riscontro oggettivo di autenticità.

Ma cosa si chiede? "Con l’atto verrebbe intimato il pagamento di una sanzione in conseguenza della violazione al codice della strada che comporta l’esborso di una cifra compresa tra € 184,73 ed € 250,65, pena l’avvio di una procedura di pignoramento. Il pagamento è richiesto su un iban italiano". Gli Uffici della Questura ed in particolare della Polizia Postale consigliano, in caso di ricezione di contattare immediatamente le forze dell’ordine al fine di ricevere opportuni consigli in merito e raccomandano di non procedere ad alcuna forma di pagamento. Sul fenomeno sono in corso accertamenti da parte della Polizia Postale. 

In giornata dalla Croazia in redazione è giunta una mail a firma di due legali croati: "Non è mai stato posto in essere da parte alcun intento fraudolento. Il fatto che si siano verificati degli erronei invii (dovuti ad errori di trascrizione da parte dei dipendenti accertatori della mandante o ad errate trasmissioni della stessa) non giustifica il contenuto dell'articolo. Lo studio si è sempre premurato di verificare le contestazioni che ci sono pervenute e in caso di fondatezza delle stesse di rinunciare all'azione esecutiva. Non vi è traccia, anzi il contrario, che vi sia stata alcuna condotta integrante l'elemento soggettivo del dolo". 

Rimane comunque valido l'invito della Questura a contattare la Polizia Postale in caso di ricevimento del materiale per le verifiche del caso.