Trescore Cremasco, pre e post scuola sono salvi

Un passaggio in Consiglio permetterà il servizio da mercoledì

Al centro il sindaco di Trescore Cremasco Angelo Barbati

Al centro il sindaco di Trescore Cremasco Angelo Barbati

Trescore Cremasco (Cremona), 21 settembre 2019 - Problema risolto, anche se con un paio di giorni di ritardo. «Chiedo ai genitori di portare pazienza ancora due giorni, ma il problema lo abbiamo risolto, grazie alla buona volontà della dirigente scolastica Tina Ricciardi e a un po’ di buon senso». Così il sindaco di Trescore Cremasco Angelo Barbati annuncia l’appianamento del caso sul servizio di pre e post scuola, nato a causa di un regolamento che la dirigente scolastica non aveva voluto sottoscrivere. O meglio, aveva sottoscritto lo scorso anno, appena arrivata a Trescore, pur sottolineando che c’erano punti da cambiare e altri da focalizzare meglio, con l’intesa che se ne sarebbe parlato prima dell’inizio del nuovo anno scolastico per avere tempo di approvare un regolamento nuovo a maggior tutela di tutti. Ma così non era stato, per via di email perse e di tempo lasciato correre.

E così, all’improvviso, lunedì scorso e per tutta questa settimana i genitori, oltre venti famiglie, si sono trovati senza questo servizio e hanno dovuto fare di necessità virtù, chiedendo ferie e permessi dal lavoro. Una situazione insostenibile per molti che ha rischiato di diventare esplosiva, specie dopo che le parti in causa, Comune e scuola, erano sembrate arroccate sui propri principi. Poi però è bastato mettere al di sopra degli individualismi il maggior interesse di famiglie e bambini e in poco tempo le due parti hanno trovato un accordo su tutto. Adesso la convenzione va in consiglio comunale, lunedì sera, dove sarà approvata. Martedì ci saranno gli ultimi passaggi burocratici e da mercoledì tutto tornerà normale.

Non si sblocca , invece, la mensa alternativa di Pieranica e Quintano, dove una parte di genitori aveva messo in piedi un servizio mensa privato, consentendo ai piccoli di portarsi il pranzo da casa. Ma la dirigente (la stessa di Trescore Cremasco) della scuola ha negato questa possibilità. I genitori hanno fatto ricorso al Tar, forti di una precedente sentenza favorevole, ma il giudice che deve sentenziare al momento non ha sospeso la decisione della dirigente e così la mensa alternativa è rimasta al palo.