Cremona, Signoroni: dimissioni con giallo

Il segretario della Provincia: "Elezione mai convalidata"

Mirko Signoroni

Mirko Signoroni

Crema, 4 ottobre 2019 - Sono arrivate ieri mattina le dimissioni di Mirko Signoroni dalla carica di presidente della provincia, dopo un paio di giorni nei quali si sono sistemate alcune faccende, tra le quali l’ufficializzazione della nomina del vice presidente, nella persona di Rosolino Azzali. Quindi la convocazione del consiglio provinciale per martedì prossimo, le reazioni da parte degli esponenti politici di vari schieramenti, ma anche la soffiata che lo stesso Signoroni sarà ancora il candidato del centrosinistra e addirittura un’ipotesi di data delle prossime elezioni, che potrebbero essere fissate la settimana prima o quella dopo la metà di novembre. Del tutto inattesa invece la notizia secondo cui il vice segretario generale, Antonello Bonvini, ha inviato una lettera ai consiglieri e a Signoroni nella quale dice che lo stesso non si può dimettere da presidente, in quanto la sua elezione non è mai stata convalidata. Per questo motivo  ha chiesto un parere sulla vicenda. Semplice, secondo il vice segretario generale c’è qualcosa che non funziona. Il dubbio è legittimo, perché all’acquisizione della carica da parte di Signoroni manca un tassello, decisivo: la convalida che deve arrivare dal consiglio. E che non c’è stata. Ricordiamo che Signoroni ha giurato il 12 settembre, si è dimesso da vice presidente Ato (carica che ha scombinato le carte) la settimana successiva, ha convocato il primo consiglio per il 26 settembre con un ordine del giorno nel quale non c’era la convalida della sua elezione, l’ha disdetto la mattina del 26 per riconvocarlo per il 10 ottobre, dove all’ordine del giorno c’era, stavolta, la convalida, ma non c’è arrivato perché ieri mattina si è dimesso. Ma dopo aver dato corso alla volontà, espressa in sede di giuramento, di nominare il suo vice. Insomma, un pasticcio che un’altra volta stoppa tutto, anche se in questo caso si tratta di un problema di forma, più che di sostanza. Alla fine, la realtà è che la Provincia non ha un presidente e che sono ripartite le trattative per arrivare a presentarne uno, forse lo stesso, il quale, una volta nominato senza impicci vari, cerchi di rimettere le cose a posto. Con qualche mese di ritardo.