Crema, donna si dà fuoco e muore mentre i passanti filmano: nessun telefono sequestrato

Al momento non c'è nessuna ipotesi di reato e nessun cellulare è stato sequestrato ai testimoni

Le volanti in uscita

Le volanti in uscita

Crema, 2 agosto 2020 - La salma della donna in cura psichiatrica che ieri si è data fuoco a Crema, oggi è stata restituita ai familiari. La polizia, a quanto si apprende, ha visionato immagini che documentano come la donna, che si era allontanata dal centro terapeutico, si sia buttata addosso del liquido infiammabile contenuto in due bottiglie di plastica per poi appiccare il fuoco. Dal centro terapeutico psichiatrico di Crema dove la donna era assistita arrivano solo 'no comment'. "Chiediamo rispetto e silenzio per quello che è successo", dice una delle psichiatre coordinatrici della struttura.

Le indagini sul suo suicidio sono tecnicamente finite, mentre è diverso il caso delle persone che avrebbero ripreso e postato sui social immagini e video del rogo, che gli inquirenti stanno invece cercando. Al momento nessun telefono né filmato è stato sequestrato dagli inquirenti. Secondo quanto raccontato dall'uomo che ha tentato di spegnere le fiamme con un asciugamano, in molti avrebbero visto quanto stava accadendo ma non sarebbero intervenuti, anzi, avrebbero ripreso la scena con il cellulare.

La testimonianza dell'uomo è stata resa nota ieri dal sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, e il soccorritore è stato poi sentito dalla polizia. In molti, sotto il post del sindaco, hanno ricordato che esiste il reato di omissione di soccorso ma al momento non c'è nessuna ipotesi di reato e nessun cellulare è stato sequestrato ai testimoni. La donna che si è tolta la vita era in cura in una struttura psichiatrica della zona.