Scomparsa Sabrina Beccalli, cisterna svuotata a metà ma il corpo ancora non c’è

Proseguono le ricerche del cadavere di Sabrina Beccalli nella vasca agricola. Ma per liberare tutti i liquami la ditta specializzata impiegherà ancora giorni.

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di Gabriele Moroni

e Pier Giorgio Ruggeri

Cominciati ieri verso mezzogiorno i lavori di svuotamento della grande cisterna di liquame nella quale c’è il sospetto che sia stato gettato il corpo di Sabrina Beccalli. Un primo step prevede l’abbassamento di circa un metro del livello, lavoro che porterà via un giorno alla ditta cremonese Corradi e Ghisolfi. Dopo di che si cercherà di sondare l’interno della cisterna alla ricerca di un eventuale corpo. Se ci saranno riscontri positivi il magistrato ordinerà lo svuotamento totale, obiettivo che sarà raggiunto con quattro giorni di lavoro.

Il colonnello Lorenzo Repetto ha fatto il punto della situazione, comunicando quanto scoperto in quattro giorni di indagini e rivelando i dati salienti che hanno portato all’incriminazione di Alessandro Pasini, il cremasco di 45 anni accusato dell’omicidio di Sabrina e della distruzione del suo cadavere. Determinanti le testimonianze di amici e vicini di casa, oltre a una telecamera che cattura per tre volte il giorno di Ferragosto Pasini passare per via Albergoni, a Vergonzana, prima con la Panda di Sabrina e poi, due volte con il suo monopattino. Secondo la ricostruzione dei militari, Pasini e Sabrina Beccalli si sono trovati verso le quattro del mattino di Ferragosto e sono andati a casa dell’ex fidanzata di lui. Qui hanno consumato droga, poi Pasini ha tentato un approccio sessuale, ma è stato respinto, ha perso la testa e ha aggredito Sabrina, uccidendola. Una vicina di casa ha sentito urla e ha chiamato il 112. Una pattuglia è passata ma non ha rilevato nulla di anomalo. Pasini se ne torna a casa. Va a pranzo in una trattoria vicino alla sua abitazione e poi alle 14.30 torna a prendere la Panda, nella quale c’è il corpo di Sabrina e porta l’auto nella campagna di Vergonzana. Torna a Vergonzana alle 21.30 per dare fuoco alla Panda. I Ris in quasi quattro ore di permanenza nella casa della ex hanno trovato altre prove. Particolare importante: Pasini ha aperto il gas facendo saturare l’abitazione, dove abita anche un’altra famiglia, per far esplodere l’appartamento e cancellare le prove. Fortunatamente l’ingresso nell’abitazione è stato eseguito con i vigili del fuoco che hanno sentito il gas e liberato l’appartamento evitando problemi anche gravissimi. Per questo motivo Pasini sarà denunciato anche per tentata strage. La proprietaria dell’appartamento, l’ex fidanzata di Pasini, è in Sicilia in vacanza, è stata interrogata dai carabinieri e ha detto di non essere al corrente che Pasini fosse andato a casa sua, pur sapendo che l’uomo aveva le chiavi dell’abitazione.