Crema, Pasini insiste: "Sulla morte di Sabrina ho detto la verità"

Il 45enne non parla dal carcere e ribadisce di aver scritto una lettera con i punti salienti di quanto accaduto

Sabrina Beccalli con Alessandro Pasini

Sabrina Beccalli con Alessandro Pasini

Crema, 12 settembre 2020 - Non parla dal carcere Alessandro Pasini, l’uomo di 45 anni arrestato il 18 agosto con l’accusa di avere ucciso Sabrina Beccalli, 39 anni, scomparsa il giorno di Ferragosto. Ieri il difensore Paolo Sperolini è entrato nel carcere di Monza per fare visita al suo assistito. Il detenuto ha ribadito al suo legale di avere scritto una lettera nella quale ha fissato i punti salienti di quello che, secondo lui, sarebbe accaduto la notte del 15 agosto. Dalla telefonata delle 2 di notte ai messaggi che hanno permesso a lui e Sabrina di incontrarsi, a quello che è accaduto nella casa di via Porto Franco, fino alla sera, quando Pasini ha dato fuoco alla Panda della Beccalli, nella campagna di Vergonzana. E dentro l’auto c’era il cadavere di Sabrina, ormai morta da ore.

L’avvocato Sperolini ha comunicato a Pasini la volontà di effettuare un sopralluogo nell’abitazione dell’ex fidanzata dell’uomo, dove si sono svolti i fatti. Lunedì il legale depositerà la richiesta, dopo che ieri aveva annunciato verbalmente la sua intenzione. Anche l’avvocato Antonino Andronico, legale della famiglia Beccalli, ha fatto richiesta di effettuare un sopralluogo nella casa, accompagnato dal generale Luciano Garofano, suo consulente. Non si può escludere che l’accesso venga eseguito una volta sola per entrambi gli avvocati e per i consulenti, evitando così ai Ris di recardi due volte a Crema. I carabinieri di Parma non ci saranno, invece, martedì, quando a Offanengo, all’officina Maggi dove è ricoverata sotto sequestro la Panda bruciata, compariranno i consulenti della procura per studiare l’auto bruciata.