Il cane per simulare il corpo di Sabrina: l’ipotesi di un macabro depistaggio

Il possibile risvolto dall’ordinanza che ha tenuto in carcere Pasini. Al vaglio anche l’accusa di strage

Sabrina Beccalli insieme  ad Alessandro Pasini

Sabrina Beccalli insieme ad Alessandro Pasini

Crema (Cremona), 24 agosto 2020 - Testimone muto di una tragedia. Presenza inspiegabile. Anche il cane trovato carbonizzato nella Panda di Sabrina Beccalli, tra il sedile posteriore e il posto a lato del guidatore, ha una parte nell’enigma della scomparsa della donna di Crema. Nell’ordinanza che ha tenuto in carcere Alessandro Pasini per l’omicidio dell’amica e distruzione del cadavere, il gip di Cremona, Giulia Masci, ipotizza due spiegazioni.  La prima è che si tratti «di animale randagio che ha trovato riparo nell’auto lasciata aperta e poi sia rimasto carbonizzato quando il Pasini ha dato fuoco al veicolo». La seconda, se risultasse provata, proietterebbe una luce sinistra sull’arrestato. L’animale si trovava sull’auto dopo essere «stato ivi collocato dal Pasini stesso per far credere agli inquirenti che fossero i resti della Beccalli sui quali però - trattandosi di carcassa carbonizzata - non sarebbe stato possibile effettuare accertamenti utili per stabilire le vere cause del decesso». È quanto sostenuto da Pasini nella udienza di convalida: quelli rimasti sulla vettura non sono i resti di un cane, ma è Sabrina. Stroncata, a suo dire, da un malore dopo che avevano trascorso insieme alcune ore della notte del 15 agosto, consumando cocaina ed eroina. Li ospitava, in via Porto Franco, a Crema, l’appartamento dell’ex convivente di Pasini. 

La carcassa è stata esaminata dal dirigente veterinario dell’Ats di Cremona e da un professionista privato: si tratta di «animale della famiglia dei canidi e del genere canis, di media taglia, non giovane, privo di microchip». Sono introvabili le chiavi dell’auto di Sabrina Beccalli, che, annota l’ordinanza, «evidentemente il Pasini ha occultato». Prima di allontanarsi con il corpo senza vita, Alessandro Pasini ha tagliato il tubo della caldaia. Il gas ha saturato l’ambiente fino al 19 agosto, quando sono intervenuti carabinieri e vigili del fuoco. Una circostanza che la procura di Cremona sta valutando per l’eventuale contestazione del reato di strage. Attorno alle cinque di ieri pomeriggio è terminato lo svuotamento della cisterna di liquami alla frazione Vergonzana. Nessuna traccia del corpo di Sabrina Beccalli.