Morte Sabrina Beccalli, chiesti 30 anni per Alessandro Pasini. Ma la Corte riapre il caso

Processo d'appello a Crema: grazie al rito abbreviato diventerebbero 20. I giudici chiedono un ulteriore approfondimento: convocati nuovi testimoni

Sabrina Beccalli morì a Ferragosto 2020

Sabrina Beccalli morì a Ferragosto 2020

Crema - Niente sentenza. Nel processo d’Appello che si è svolto a Brescia ieri mattina in merito alla morte di Sabrina Beccalli e per la quale c’è sul banco degli imputati Alessandro Pasini, la Corte, dopo circa due ore di camera di consiglio ha deciso di non emettere alcuna sentenza ma di convocare per interrogarli, l’anatomopatologa Cristina Cattaneo, tre medici che hanno eseguito le analisi su ciò che restava del cadavere di Sabrina Beccalli dato alle fiamme da Alessandro Pasini, i carabinieri del Ris che hanno eseguito le ricerche nella casa di via Porto Franco dove la donna è morta, la testimone che ha sentito le urla e ha chiamato i carabinieri e il perito della difesa Angelo Grecchi, in contraddittorio con gli altri periti. Inoltre ci sarà anche l’esame dell’imputato.

Tutti convocati il prossimo 20 gennaio. Imputato è Alessandro Pasini, accusato dell'omicidio di Sabrina Beccalli, morta a Crema mentre era con lui nella casa dell’ex fidanzata di Pasini, in via Porto Franco, la notte di Ferragosto del 2020 e assolto in primo grado nel tribunale di Cremona, dove però è stato condannato per distruzione di cadavere a sei anni di reclusione. Ieri in Corte d’appello a Brescia, davanti al presidente Giulio Deantoni, al giudice togato Massimo Vacchiano e a sei giudici popolari si è svolto il processo d’Appello che, per un rito abbreviato in Appello ha avuto un risultato piuttosto anomalo. Infatti dopo aver ascoltato tutti, la Corte si è ritirata alle 17 per uscire intorno alle 19 con la decisione di "riaprire il caso", ascoltando tutte persone che sono ruotate intorno a questa vicenda. Il processo è cominciato intorno alle 9.30 con la requisitoria del pubblico ministero Anna Emilia Caccamo che ha ripercorso la vicenda sottolineando come nel primo procedimento a Cremona non si sia dato il giusto peso all’attività di Pasini, il quale ha operato per depistare le indagini e cercare di evitare n ogni modo che la morte di Sabrina Beccalli potesse essere a lui addebitata.

Al termine della requisitoria la pm ha chiesto di condannare per omicidio Alessandro Pasini e la pena proposta è quella di trent’anni di prigione che, grazie al rito abbreviato, diventano venti. Subito dopo la parola è passata all’avvocato della famiglia Beccalli, il legale Antonino Andronico, il quale ha confermato le tesi del pubblico ministero, chiedendo anche lui la condanna dell’imputato. A questo punto il processo è stato aggiornato alle 14 e in aula, alla ripresa, hanno parlato i due difensori, Stefania Amato e Paolo Sperolini, i quali hanno ribadito, portando i fatti, che non vi è alcuna prova che Pasini abbia ucciso Sabrina Beccalli e non vi è ragione di non credere a quanto lui stesso ha dichiarato, peraltro ammettendo sin dal primo interrogatorio di aver bruciato il cadavere della donna, non creduto per cinque giorni durante i quali una moltitudine di persone erano stati impegnati nella ricerca della donna.