Squilli muti e conversazioni cancellate: la lunga notte prima del delitto di Sabrina

Crema, uccisa e data alle fiamme nella sua auto. Dai telefoni della vittima e dell’accusato emergono otto strani contatti

Sabrina Beccalli

Sabrina Beccalli

Crema (Cremona), 13 novembre 2020 - Sono otto le telefonate che Sabrina Beccalli, la notte del 15 agosto, a Crema, scambia con Alessandro Pasini, l’uomo di 45 anni che oggi è detenuto nel carcere di Monza con l’accusa di averla uccisa e avere poi distrutto il corpo. E di queste sette sono mute, un semplice squillo, senza nessuna conversazione. Sono 240 pagine depositate dal consulente Luca Losio in procura a Cremona nelle quali si evidenziano tutte le telefonate inoltrate e ricevute da Sabrina Beccalli nei giorni e nelle ore che hanno preceduto la tragedia. Nella relazione dell’esperto perito incaricato dalla procura di indagare sui cellulari ci sono anche le chiamate fatte da Alessandro Pasini. Non tutte, però, perché Pasini, prima di essere fermato, il 17 agosto, ha cancellato gli ultimi tre giorni di conversazioni, dal 15 agosto al 17, quelle che più interessano agli inquirenti per cercare cosa sia accaduto all’alba di Ferragosto, quando Sabrina, 39 anni, muore nell’appartamento di via Porto Franco dell’ex fidanzata di Pasini. Pasini e la donna, amici di vecchia data, vi si erano rifugiati per una notte da sballo, nella quale consumare droga. Ma la nottata era finita con la morte della Beccalli.

A breve saranno consegnati agli inquirenti i contenuti dei messaggi sul cellulare di Sabrina per verificare se i due se n’erano scambiati prima dell’appuntamento fatale e se la donna avesse inviato o ricevuto sms da altri. Per il momento, l’attenzione si ferma sul numero delle chiamate intercorse tra i due, molto più numerose di quelle che si credeva finora. Dalle due alle quattro della notte di Ferragosto si sono parlati, cercati, richiamati otto volte. Cosa si siano detti non si sa. Tuttavia, se prima si credeva che tra Sabrina e Pasini ci fosse stata una o al massimo due telefonate, adesso il numero aumenta sensibilmente. Delle otto telefonate una dovrebbe essere più significativa delle altre. È l’unica che si prolunga, dura circa 100 secondi e probabilmente è quella nella quale i due colloquiano e stabiliscono dove e quando vedersi.

Alle due di quella notte Sabrina è nella sua abitazione. C’è tornata da circa un’ora accompagnata da Luigi Degli Angeli, che ha trascorso la sera con lei al bar Sombrero. A quell’ora Sabrina chiama Degli Angeli e, casualmente, scopre che vicino a lui c’è Pasini. Se lo fa passare e ci parla. Il contenuto della conversazione non è noto, non ci sono intercettazioni, ma slo l’esame dell’attività dei cellulari, dove si può vedere chi telefona e da chi riceve. Tuttavia, dopo questa telefonata, ne intercorre un’altra, quella decisiva, che Sabrina inoltra verso Pasini e nella quale si stabilisce l’appuntamento. Poi ci sono altre sette chiamate, che però non hanno risposta sia da una parte, sia dall’altra. Chiamate a vuoto. Perché? Forse una specie di codice per una conferma dell’appuntamento tra i due amici che alla fine s’incontrano, attorno alle quattro di notte. I tecnici ono riusciti a salvare le chiamate di Sabrina sul suo cellulare ritrovato in una pozzanghera, che non ha riportato danni. Niente da fare, invece, per i tre giorni di chiamate cancellati da Pasini. Lo stesso Pasini, nell’interrogatorio di garanzia, avevas fornire il codice di accesso del suo cellulare.