Sabrina Beccalli, caccia al dna nei resti. Un molare fuga i dubbi: è lei

Crema, iniziati gli accertamenti. Sotto esame anche una roncola

Sabrina Beccalli

Sabrina Beccalli

Crema (Cremona), 13 ottobre 2020 - Una roncola, un tagliere, un paio di zatteroni. Sotto la lente gli oggetti sequestrati. Avviata anche l’estrazione del Dna dai campioni dei frammenti ossei trovati sulla Panda di Sabrina Beccalli, data alle fiamme. Gli esami sono iniziati nella mattinata di ieri, con la formula dell’accertamento irripetibile, nella sezione di biologia del Ris di Parma, presente anche il generale Luciano Garofano, consulente della famiglia Beccalli. La roncola era stata rinvenuta dai carabinieri nel luogo in cui è morta Sabrina: l’abitazione, a Crema, della ex convivente di Alessandro Pasini, l’uomo in carcere per l’omicidio di Sabrina e la distruzione del cadavere.

L’attrezzo era in un locale diverso da quello dove lo aveva riposto la padrona di casa. I primi accertamenti avrebbero escluso la presenza di sangue sulla lama. Gli zatteroni erano stati trovati in una chiusa del canale Vacchelli, nel comune di Salvirola: era il tardo pomeriggio del 20 agosto, le calzature erano state riconosciute dai familiari di Sabrina.

L’estrazione del Dna dai minuscoli frammenti di ossa è resa ardua dall’azione del fuoco. Si cerca il match genetico che dimostri appartengano a Sabrina. Una certezza che è comunque già arrivata dalla presenza di parte della mandibola di sinistra posteriore. Lì si trova un secondo molare, un dente che si riconosce anche in una lastra panoramica dell’arcata dentaria di Sabrina eseguita in una clinica diagnostica di Crema.