Sabrina Beccalli, casa ai raggi X: sangue su scale e muri

Crema, nove ore di sopralluogo nell’appartamento dove è morta la donna Scoperte nuove tracce: inquirenti al lavoro per capire a chi appartengono

Sabrina Beccalli con Alessandro Pasini

Sabrina Beccalli con Alessandro Pasini

Crema, 2 ottobre 2020 - Numerose tracce di sangue all’interno e all’ingresso dell’appartamento dove, nelle prime ore di Ferragosto, è morta Sabrina Beccalli. Tracce che sono scoperte anche in punti diversi da quelli che si conoscevano. Finora si era parlato di tracce ematiche nel bagno e nella camera da letto, rimanendo nel perimetro di via Porto Franco, a Crema, di proprietà dell’ex convivente di Alessandro Pasini, in carcere per l’omicidio di Sabrina e la distruzione del cadavere. Il sopralluogo di ieri ha fatto emergere molte altre tracce, anche minuscole, alcune sulle pareti, in locali diversi da quelli di cui già si sapeva. Per l’esterno, erano state accertate tracce ematiche sul ballatoio, copiose, e sul corrimano delle scale. Il sopralluogo ha fatto trovare segni di gocciolamento anche sulle scale che scendono dal primo piano.

Sangue da attribuire, per prima cosa. Le domande verranno dopo. Una è se reggerà la versione fornita da Pasini. Ha sostenuto di avere trovato Sabrina riversa sul bordo della vasca da bagno, il naso e la bocca coperti di sangue, stroncata da un’overdose. In preda al panico, aveva deciso di distruggere il corpo con il fuoco dopo averlo avvolto in una coperta e collocato sulla Panda dell’amica. Oppure se verrà prospettata una possibile ricostruzione, questa volta accusatoria dell’arrestato, con l’inizio dell’azione nella camera da letto, dove una traccia, ancora non si può dire se di sangue, è stata trovata sul guanciale. L’affacciarsi della Beccalli a una finestra per lanciare grida di aiuto raccolte dalla vicina Maria Craciun. Il percorso (o la fuga) della donna che attraversa l’appartamento perdendo sangue. Fino a quando non viene raggiunta sul ballatoio. È l’epilogo. Se così fosse, il cadavere dovrebbe essere stato trasportato al piano terra quasi subito, quando il sangue gocciolava ancora. Per ora è solo una ipotesi.

Il sopralluogo è iniziato alle 9 e si è protratto per circa nove ore fino alle sei del pomeriggio . Era la prima volta che gli avvocati delle parti e i loro consulenti entravano nella casa di via Porto Franco insieme con i carabinieri del Ris di Parma (il maggiore Fabiano Gentile, due biologi, due dattiloscopisti, un esperto nello studio della direzione della tracce di sangue, un fotografo). L’avvocato Paolo Sperolini, difensore di Pasini, era con il suo consulente, il medico legale Angelo Grecchi. Antonino Andronico, legale dei fratelli di Sabrina Beccalli, aveva accanto il generale Luciano Garofano e il brigadiere in congedo Edi Sanson. Per i consulenti nominati dalla procura di Cremona era presente il tossicologo Domenico Di Candia. Nel bagno, che era stato diviso in quadranti (non c’era molto sangue e Pasini sostiene di averlo ripulito) e negli altri locali sono stati eseguiti prelievi ogni volta che il Luminol (per il sangue) o l’apparecchiatura a raggi ultravioletti segnalavano qualcosa. 

È stato prelevato il cestino delle immondizie con rifiuti, scarti e mozziconi di sigaretta che, una volta analizzati, potrebbero ricondurre alla presenza di altre persone nell’appartamento. Esaminati e fotografati indumenti sia nella cesta della biancheria sia sugli appendiabiti. I consulenti della famiglia Beccalli,hanno lasciato la scena verso le 14 quando le tracce erano state ben individuate e classificate.