Crema, ispezione nella casa in cui morì Sabrina Beccalli

In mattinata legali e periti si ritrovano nell’appartamento. Obiettivo: far luce sui fatti

Le forze dell’ordine davanti alla casa

Le forze dell’ordine davanti alla casa

Crema, 1 ottobre 2020 -  Stamattina alle 9 in via Porto Franco. A quell’ora si ritrovano davanti alla casa della tragedia consulenti, avvocati e forze dell’ordine per effettuare il sopralluogo da tempo atteso e che forse orienterà le indagini delle parti. Davanti all’abitazione dell’ex fidanzata di Alessandro Pasini, il 45enne in carcere dal 17 agosto perché accusato dell’omicidio di Sabrina Beccalli, la 39enne scomparsa all’alba di Ferragosto, ci saranno l’avvocato Paolo Sperolini con il suo consulente, Angelo Grecchi, che per primo ha identificato come ossa umane i resti rimasti sulla Panda bruciata, il legale Antonino Andronico con il generale Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma e con loro Edi Sanson, collaboratore di Garofano, incaricati dalla famiglia Beccalli, i Ris di Parma e i carabinieri di Crema.

L’ispezione della casa è stata chiesta dai legali, dall’avvocato Andronico e dal legale Sperolini, per permettere ai propri consulenti di verificare quel che c’è nella casa e farsi un’idea di quel che possa essere successo e come. Nella casa sono già entrati i Ris di Parma, il 21 agosto dopo che i vigili del fuoco avevano scoperto che i tubi del gas erano stati tagliati e l’appartamento era saturo di gas. Un pericolo gravissimo, corso dalle forze dell’ordine, perché Pasini, come da sua ammissione, avrebbe voluto far saltare in aria l’appartamento per distruggere le prove. I Ris nell’appartamento hanno verificato che tutto era stato ripulito. Ma l’esame del Luminol ha evidenziato tracce di sangue sul letto, nel bagno e, in misura consistente, sul pianerottolo e sul corrimano. La scena della tragedia, ricostruita da Pasini, dice che Sabrina sarebbe morta per overdose.

Dopo aver assunto cocaina, mentre lui dormiva sul letto, lei sarebbe andata in bagno. Lì ha avuto un malore e sarebbe caduta sbattendo la testa e perdendo sangue. Lui l’avrebbe trovata morta e, colto da panico avrebbe architettato il piano per farla sparire, bruciandola nella sua auto. Ben diversa la ricostruzione degli investigatori. I carabinieri, che hanno fermato Pasini poche ore dopo il fatto, sono convinti che lui abbia ucciso Sabrina. Forse i due hanno avuto un diverbio, lei voleva andarsene, lui l’ha raggiunta sul pianerottolo e lì si è consumata la tragedia. Il sopralluogo di oggi è fatto perché ciascuno cerchi elementi per rafforzare la sua tesi.