Scomparsa a Crema, appello della sorella a Pasini: "Dicci dov'è Sabrina e ti perdono"

L’appello ad Alessadro Pasini di una delle sorelle della donna scomparsa "Collabori, basta fare la vittima. Penso cha anche lui abbia un lato buono"

Simona Beccalli, una delle sorelle di Sabrina, insieme ai carabinieri

Simona Beccalli, una delle sorelle di Sabrina, insieme ai carabinieri

Crema (Cremona), 19 settembre 2020 - «Pentiti . Dicci dov’è il corpo di nostra sorella e avrai il nostro perdono". Un dolore composto, avvolto di dignità. Simona è una delle due sorelle di Sabrina Beccalli, la donna di 39 anni scomparsa a Crema nelle prime ore del giorno di Ferragosto. Con l’accusa di avere ucciso Sabrina e aver distrutto il cadavere è in carcere Alessandro Pasini, che non ha smesso di respingere l’ipotesi più pesante. Da Simona un messaggio per lui, un appello.

Simona, cosa vorrebbe dire all’uomo accusato di essere l’assassino di Sabrina? " Lo avrei perdonato anche nell’immediato se avesse detto dov’era il corpo di mia sorella. L’ho detto fin dall’inizio. Lo ripeto anche oggi. Dica dov’è Sabrina e avrà il perdono. L’unica cosa per lui è smettere di fare la vittima. Adesso sembra che la vittima sia lui " .

Riuscirebbe a trovare a forza di perdonare? " Dietro il perdono c’è un lavoro particolare. Ma anche lui deve lavorare, lavorare tanto sulla sua coscienza, non sulla nostra. Gli auguro di trovare la serenità. Io ce l’ho. Ho la serenità perché ho la fede fin dalla nascita. Quest’uomo collabori con noi. Sarebbe una grande cosa. Ci faccia ritrovare Sabrina " .

Nutre una speranza che questo possa accadere? " Ho sempre pensato e lo penso tuttora che nel profondo di ognuno ci sia un lato buono. Penso che l’abbia anche lui. La vendetta non è quello che la fede mi ha insegnato. Anche tanti atei si aggrappano alla fede davanti a un lutto, un dolore. Dio ti dà un messaggio: aggrappati a me. Questo messaggio l’ho in me da sempre " .

Pensa che ci sia stato un errore per cui il corpo di Sabrina è finito distrutto in un inceneritore? " Se c’è stato, chi ha sbagliato dovrà dire dove e come ha sbagliato. Ma voglio dire nel modo più chiaro che io mi fido della magistratura e dei carabinieri e del lavoro che hanno fatto. Mi fido tantissimo. Lo dichiaro a gran voce. Non mi va di dire che c’è stato un errore. Vedremo. Sono un operatore sanitario. Se sbaglio, sono io che pago. Dovrebbe essere così per qualunque lavoro " . Proseguono le indagini dei carabinieri che puntano a fare piena luce su quanto accaduto nelle ore immediatamente prima e subito dopo la tragedia di Ferragosto. Vengono ascoltate persone che potrebbero sapere qualcosa e aiutare a comprendere quanto è avvenuto. L’attenzione degli investigatori è focalizzata in particolare sulla cerchia delle amicizie comuni ad Alessandro Pasini e Sabrina Beccalli.