Caso Beccalli, il procuratore difende il suo operato: "Nessuna sciatteria nelle indagini"

"La distruzione delle ossa in auto? Non è colpa nostra"

Luciano Garofano e Angelo Grecchi nell’officina dov’è custodita la Panda carbonizzata

Luciano Garofano e Angelo Grecchi nell’officina dov’è custodita la Panda carbonizzata

Crema (Cremona), 16 settembre 2020 - Altre ossa nella Panda bruciata. L’ispezione del medico legale Cristina Cattaneo, consulente della procura, con Angelo Grecchi e Luciano Garofano, rispettivamente consulenti della difesa di Alessandro Pasini e della famiglia di Sabrina Beccalli, è risultato fruttuoso, visto che sono state trovate alcune ossa giudicate interessanti. Tra queste ci sarebbero un dito di una mano e qualche ossa di mani e piedi, oltre a più minuscoli frammenti di calotta cranica. Prima di iniziare le operazioni, il medico legale Angelo Grecchi, nominato dall’avvocato Paolo Sperolini, difensore di Pasini, accusato dell’omicidio della Beccalli, ha fatto il punto della situazione: "I tessuti conservati sarebbero sufficienti per chiarire se la vittima ha assunto droga, ma non per stabilire se la causa della morte è stata una overdose".

Il lavoro si è protratto nel pomeriggio per terminare intorno alle 17. Intanto, il procuratore Roberto Pellicano ha firmato un comunicato nel quale si sottolinea come la procura sia stata interessata al caso soltanto il 17 agosto. La domanda del perché non sia stato disposto un accertamento medico legale è quindi "totalmente infondata, sotto il profilo cronologico e logico". All’inizio del comunicato un rilievo sull’informazione giornalistica che, "anche alimentata dalle opinioni di persone dalle quali a ragione della veste di parti del procedimento ci si potrebbe aspettare maggior cautela e riservatezza, si è concentrata quasi esclusivamente sul fatto della confusione tra ossa umane ed ossa canine, trasmettendo l’idea che l’indagine giudiziaria sia stata condotta con sciatteria e trascuratezza.

"Non vi è stato alcun nulla osta dell’autorità giudiziaria - sostiene il procuratore - a smaltire in discarica perché il nulla osta non è necessario. La domanda del perché non sia stato inviato sul posto un medico legale invece che un veterinario è perciò totalmente infondata, sotto il profilo cronologico e logico, essendosi quella parte del fatto svolta prima che fosse interpellata la procura di Cremona. I carabinieri e questa procura hanno profuso nell’indagine ogni energia e sono stati in grado di condurre all’identificazione e al fermo per indiziato di delitto nei confronti di una persona di cui il giudice ha confermato lo stato di custodia cautelare, a distanza di poco più di ventiquattr’ore". Replica dell’avvocatodella famiglia Beccalli, Antonino Andronico: "Il comunicato del procuratore ci lascia stupiti. Mai abbiamo rilasciato interviste indicandoo errori o mancanze della procura. Abbiamo sempre evitato di alimentare polemiche e le parole del generale Garofano sono da intendere nel senso di dare una spiegazione scientifica a un inescusabile errore. Quanto all’operato degli inquirenti, si sfonda una porta aperta, dato che conosciamo il valore di questi uomini, avendo spesso lavorato con loro da oltre vent’anni".