Crema, professoressa obbligata a rifare la maturità

Guaio burocratico al liceo: l’abilitazione all’insegnamento non è valida senza diploma artistico. A 35 anni affronta scritti e orali. Ma il problema non è ancora risolto

Esami di maturità

Esami di maturità

Crema (Cremona), 15 luglio 2018 - Come in un film. A 35 anni costretta a rimettersi sui libri come i suoi studenti. Per dare la maturità. Perché per insegnare la sua materia, ora il Ministero ha chiesto una abilitazione che lei non ha. E "devo dire che la professoressa ha mostrato grinta e coraggio. Non so quante persone avrebbero seguito il suo percorso. Anche perché al momento attuale non è ancora chiaro quel che dovrà fare per tornare a insegnare la sua materia preferita". Pierluigi Tadi, dirigente (pro tempore) del liceo artistico Munari, dirigente dei licei Racchetti e Da Vinci di Crema, si è trovato a far fronte a un caso che ricorda gli “Immaturi” di Paolo Genovese al cinema: una sua insegnante ha dovuto ripetere l’esame di maturità.

Protagonista di questa incredibile vicenda è E.T., 35 anni di Crema che per anni ha insegnato Scienze multimediali al liceo artistico Munari. Lo ha fatto per cinque anni e poi un anno fa, per colpa di una delle tante riforme che ha messo in pista il ministero dell’Istruzione, lei non può più insegnare quella materia. Il Ministero stabilisce che per insegnare determinate materie è necessario avere specifici titoli che fanno accedere a una apposita abilitazione. Una situazione complessa che lascia fuori dalla porta la professoressa. Tuttavia, lei non perde il posto, insegna altro ma non ci sta e si informa: come fare per tornare in cattedra, su quella cattedra? Il percorso non è semplice. Deve partire da lontano, dalla maturità. Sì, lei che l’esame di maturità l’ha già superato da anni e che ha un diploma di laurea conseguito a Brera, deve rifare la maturità. E che maturità: quella rilasciata dal liceo artistico, dove insegna. Primo problema: può una professoressa presentarsi come privatista per sostenere l’esame di maturità nell’istituto dove lei insegna, essere interrogata da colleghi e colleghe? Imbarazzo. Il problema viene risolto con la professoressa che si iscrive al liceo artistico di Monza. Si presenta, fa gli scritti, viene interrogata, ce la fa e viene promossa. Grande soddisfazione.

"Nè stato facile rimettersi a studiare – ha confessato la prof-studentessa – perché prima ho dovuto sostenere le prove per l’ammissione all’esame, a maggio, con un test d’ingresso per ciascuna materia. Riprendere matematica non è stato per nulla facile. Ho scelto di mettermi seriamente a studiare da gennaio per presentarmi preparata. Poi sono arrivati i giorni degli esami: per italiano ho scelto il tema sulla creatività. Infine ho preparato una tesina e qualche giorno fa ho sostenuto gli orali. Alla fine è andata molto bene. E devo dire che ho riscoperto concetti che per la prima maturità non avevo capito o avevo interpretato in modo ben diverso".

Ma per tornare a insegnare la sua materia è un passaggio obbligato ripetere la maturità? No, potrebbe iscriversi a un corso di laurea, ma ci sarebbe la frequenza obbligatoria e questo vorrebbe dire rischiare di dover lasciare il lavoro. Quindi, la maturità diventa una scelta obbligata. "E purtroppo non finisce con il superamento della maturità – riprende il dirigente – perché l’aver conseguito la maturità giusta non dà immediatamente la possibilità di insegnare, ma dà il diritto di accedere alle classi di concorso per insegnare quelle specifiche materie e dà l’accesso all’abilitazione. Tempi? Non si sanno ancora, stiamo attendendo informazioni dal Ministero, ma non ci meraviglieremmo se ci volessero anche tre anni".