Soncino, imprenditore rapinato col taser

Puntato verso il suo pacemaker. "Mi conoscevano"

Carabinieri

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Soncino (Cremona), 17 gennaio 2019 - «Mi conoscevano, mi hanno chiamato per nome, sapevano della cassaforte e anche del mio pacemaker». Le prime parole di U.V., notissimo imprenditore di Soncino, sono di grande paura. Perché venerdì sera, quando si è trovato davanti i due banditi, ha capito che quelli non scherzavano per nulla, la sapevano lunga ed erano pronti a tutto. Anche a mettere in pericolo la sua vita. N

on sono neppure le 21 quando l’imprenditore sente rumori e poi vede due persone dentro casa sua. Volto coperto, accento bresciano, uno dei due con in mano un taser. «Ugo, apri la cassaforte o ti facciamo saltare il pacemaker che hai nel petto. Non vale la pena di fare l’eroe». E il padrone di casa non ne ha alcuna intenzione, anche perché sa bene che una scarica elettrica potrebbe davvero mandare in tilt il device del pacemaker e addio. Quindi, apre la cassaforte e mentre i banditi prendono i soldi, lui ne approfitta e con mossa fulminea, scappa nella sua camera e si barrica dentro. I banditi dapprima cercano di buttare giù la porta, che resiste alle spallate. Poi sentono che la loro vittima sta chiamando i carabinieri e allora in tutta fretta arraffano soldi e gioielli e se la danno a gambe levate, probabilmente raggiungendo un’auto sulla quale ad attenderli c’è un complice.

Un paio di minuti e arrivano i carabinieri. I militari cominciano a cercare indizi che conducano ai malviventi. Non poche le tracce a disposizione degli inquirenti. In primis nell’abitazione dell’imprenditore ci sono telecamere e quindi con ogni probabilità rapina e rapinatori sono stati filmati. Altre telecamere poi sono piazzate nei dintorni della casa, che si trova nella via principale del borgo. Infine, potrebbe esserci qualche testimone che ha assistito alla fuga dei banditi con l’auto e il complice. Resta da quantificare il malloppo arraffato che sembra ingente. Una considerazione che può creare un certo allarme. In effetti chi porta il pacemaker deve stare attento ai campi magnetici. I banditi lo sanno. A quando una rapina da parte di hacker che con un computer possono entrare nel device che controlla il cuore, minacciando di morte? L’eventualità è raccontata nel film sul vicepresidente americano Cheney e, dalle nostre parti, nel libro Scarpe scarlatte del sindaco scrittore Antonio Grassi. Prima fantascienza, ora realtà.