Ragazzo malato di videogiochi: è il giorno del trasferimento in comunità

Il giovane ha ribadito il concetto di voler rimanere in famiglia

Un ragazzino gioca con i videogame in un'immagine di repertorio

Un ragazzino gioca con i videogame in un'immagine di repertorio

Crema (Cremona), 20 novembre 2017 - Oggi a mezzogiorno scade il termine e i servizi sociali, accompagnati dai carabinieri, si presenteranno a casa del ragazzo per portarlo in comunità, in ottemperanza all’ordine del giudice del Tribunale dei minori di Brescia. Ma gli incaricati troveranno una delegazione del Ccdu (Comitato cittadini dei diritti umani) che si opporranno pacificamente all’ordine di esecuzione. Il ragazzo, che ha 14 anni e frequenta la terza media, nella giornata di giovedì è stato convocato in commissariato a Crema e lì ha manifestato a un ispettore di polizia la sua intenzione di non andare in comunità, ribadendo che ormai da un mese ha abbandonato i videogiochi ed è tornato a frequentare la scuola.

Il giovane ha ribadito il concetto di voler rimanere in famiglia. L’ispettore ha ascoltato le sue parole e trasmesso un’informativa al giudice del Tribunale dei minori. Ma sembra che non sia bastato. «Questi casi sono troppo frequenti – ha detto Paolo Raot del Ccdu – e noi abbiamo chiesto di essere presenti per documentare qualsiasi violazione della legge». La madre ha fatto sapere che oltre al suo avvocato, il cremasco Luca Avaldi, anche il legale Francesco Miraglia, noto per le sue battaglie a tutela dei diritti del bambini ha accettato di assumere la difesa sua e del figlio.