PIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

“Così ho cercato di rianimarlo”: parla Matteo Ghidotti, il bagnino che ha salvato il 13enne finito sott’acqua a Cremona

Appena 18 anni, ha mostrato estremo sangue freddo e preparazione: ha praticato al ragazzino un massaggio cardiaco di mezz’ora. Il giovanissimo resta in Prognosi riservata a Bergamo

Una delle vasche del centro Stradivari e, nel riquadro, Matteo Ghidotti

Una delle vasche del centro Stradivari e, nel riquadro, Matteo Ghidotti

Cremona – Resta gravissimo, in Prognosi riservata e ricoverato in Rianimazione all’ospedale di Bergamo, il tredicenne che martedì mattina dopo le 11 ha accusato un malore mentre era nella piscina dell’impianto sportivo Stradivari. A soccorrerlo, immediatamente nella vasca, era stato Matteo Ghidotti, 18 anni, iscritto al liceo delle Scienze umane ed Economico sociale Anguisola di Cremona il quale da poco meno di tre mesi lavora come bagnino nella struttura di via Milano.

In quel momento stava controllando i ragazzi che si trovavano nella vasca da venticinque metri. Gli accompagnatori del gruppo tenevano d’occhio i ragazzi quando a un certo punto ci si è accorti che il 13enne (ospite di una comunità di disabili spesso presente allo Stradivari), ha accusato un malore ed è scivolato sott’acqua. Fortunatamente si trovava in un punto della vasca poco profondo.

“Io e altri accompagnatori abbiamo tirato fuori della vasca il ragazzo in difficoltà – racconta Matteo Ghidotti –. Non respirava. Ho chiamato una persona del centro sportivo chiedendogli di portare subito il necessario per il soccorso. Ho avuto a disposizione un defibrillatore che mi ha portato il presidente del centro, Massimo Ghezzi. Ho continuato a praticare il massaggio cardiaco per 32 minuti, sperando che il ragazzo riprendesse, ma è sempre rimasto inanimato. Poi l’ho consegnato ai soccorritori”. “Martedì notte - aggiunge – ho fatto fatica a prendere sonno, ma poi mi sono addormentato. So di aver fatto tutto come doveva essere fatto. Ho rivisto i momenti immediatamente dopo il soccorso e quel che abbiamo fatto. Non potevamo fare diversamente”. Una lode al comportamento di Matteo arriva dal presidente Ghezzi: “Ha avuto coraggio e ha mantenuto la calma, doti rare ed encomiabili, specie per un giovanissimo che da poco aveva terminato il corso di bagnino. Mentre faceva il massaggio cardiaco, pratica molto faticosa, mi sono offerto di dargli il cambio, ma lui ha voluto continuare. È stato bravissimo”.