Crema, prof trovato morto in cantiere: si riapre il caso Pamiro. Nuove indagini

Il gip rigetta la richiesta di archiviazione e chiede ulteriori approfondimenti che facciano chiarezza: lente sulle parole della moglie.Tutti i dubbi

Mauro Pamiro

Mauro Pamiro

Crema (Cremona), 10 gennaio 2021 - Il caso di Mauro Pamiro, l'insegnante di informatica e appassionato di musica trovato cadavere a 44 anni la mattina del 29 giugno del 2020 in un cantiere, si riapre. Il corpo dell'uomo era stato rinvenuto poco distante dalla villa con giardino di Crema in cui viveva con Debora Stella, grafica pubblicitaria di quattro anni più giovane. Il gip di Cremona, dopo una lunga camera di consiglio che era iniziata il 21 luglio, ha rigettato la richiesta di archiviazione proposta dalla Procura e invitato gli inquirenti a compiere accertartamenti su alcuni aspetti evidenziati dall'avvocato Gian Luigi Tizzoni che assiste Franco Pamiro, il papà del professore amato dai suoi allievi.

Il ricorso contro l'archiviazione

Nel provvedimento - come riporta l'Agi - il gip chiede approfondimenti sulla 'confessione' della donna che poi aveva ritrattato ma non era stata ritenuta attendibile. "Alla luce delle spontanee dichiarazioni rese nell'immediatezza del rinvenimento del cadavere del marito - scrive - e al fine di valutare compiutamente lo stato psichico dell'indagata definita più volte dagli operanti come instabile e con comportamenti denotanti una problematica psichiatrica appare opportuno acquisire il video registato dagli operanti della Squadra Mobile di Cremona nell'abitazione della Stella avente a oggetto le dichiarazioni di quest'ultima e altresì acquisire i tabulati telefonici dei coniugi".

I dubbi dopo l'autopsia

Nuove verifiche vengono chieste anche sulla ricostruzione della caduta. "Pamiro aveva un foro nel centro della testa, una lesione non mortale ma importante per capire cos'è successo - è la tesi di Tizzoni -. Intanto, ci sembra molto difficile che il professore, affetto da una forma di distrofia muscolare, si sia potuto arrampicare così agevolmente. Poi c'è un'incompatibilità dell'ipotesi del suicidio con la tegola ritrovata accanto al corpo di Mauro sulla quale ci sono delle tracce di sangue." Per questo sarebbero utili "nuovi prelievi per verificare la presenza di persone estranee che abbiano potuto maneggiare la tegola per colpirlo". Il giudice accoglie in pieno la richiesta e chiede "accertamenti tecnici volti ad escludere eventuali tracce biologiche di terzi sulla tegola". Imdagini che dovrannno essere effettuate entro sei mesi.