Uomo ucciso in strada davanti alla fidanzata a Pandino, fermato l'ex della donna

Il presunto assassino è l'ex compagno della donna ed è stato fermato nel Milanese

Omicidio a Pandino

Omicidio a Pandino

Pandino (Cremona), 13 luglio 2018 - Un uomo è stato ucciso a colpi di arma da fuoco a Pandino, in provincia di Cremona, davanti alla fidanzata. La vittima è un peruviano di 43 anni, la donna è rimasta illesa. L'uomo è stato raggiunto dall'assassino in via Fontana, davanti ad un ristorante cinese, ed è stato colpito da tre proiettili. L'ultimo sarebbe stato esploso da distanza molto ravvicinata. Dietro al delitto ci sarebbero motivi passionali, legati proprio alla ragazza in compagnia dell'ucciso. Il presunto assassino, secondo le prime ricostruzioni, non aveva accettato che la sua ex moglie, con la quale aveva avuto una figlia, si fosse rifatta una vita dopo la loro separazione.

Era riuscito a strapparle l'appuntamento per un incontro chiarificatore per oggi pomeriggio, in strada. Ma non c'è stato tempo per le parole. È sceso dalla sua auto con una pistola in mano e appena ha visto il compagno della donna gli ha sparato. Un primo colpo da lontano e altri due da vicino. La vittima è José Martin Barrionuevo Diaz, 44 anni, peruviano domiciliato a Cologno Monzese (Milano), stramazzato a terra senza vita sotto gli occhi della compagna, rimasta illesa ma coperta del sangue del compagno. Due ore più tardi i carabinieri hanno fermato a Settala, il presunto killer. È un italiano di 48 anni di Agnadello, in provincia di Cremona. Dopo aver fatto fuoco, aveva imboccato la Paullese in direzione di Milano al volante della sua Ford monovolume. E le telecamere lungo la ex statale avevano inquadrato l'auto mentre si lasciava alle spalle Spino d'Adda. Con ogni probabilità, intendeva raggiungere il capoluogo lombardo, ma i militari della compagnia di Crema l'hanno fermato prima che ne raggiungesse la periferia.

"Gli spari, le urla, sembrava il Far west: quando mi sono affacciata al balcone ho visto lui a terra, vicino c'era la donna. Chi aveva sparato è salito su un'auto scura ed è scappato": così una donna che vive in una palazzina che si affaccia su via Fontana ha raccontato quei momenti drammatici. Diaz è stato soccorso immediatamente da un'anziana che abita a una ventina di metri da dove si è consumato l'omicidio. Non ha visto la scena, ma è corsa fuori appena dopo aver sentito i tre colpi "che sembravano dei petardi".

Non ci ha pensato due volte: mentre aspettavano i soccorsi, ha tentato di rianimare l'uomo praticandogli il massaggio cardiaco. L'ha fatto per diversi minuti: "ma anche se non sono medico mi sono subito accorta che non c'era niente da fare purtroppo", ha spiegato. La compagna della vittima continuava a urlare: "Chi me lo ridà adesso, chi me lo ridà adesso! Perché non ha sparato a me, perché? Sapeva che eravamo felici quello è un mostro". Poi il pensiero è andato alla figlia: "Mia figlia, mia figlia! - ha urlato di nuovo, rivolgendosi ai carabinieri - dovete salvarla". È stato il maresciallo Gerardo Giordano, comandante della locale stazione, a calmarla e rassicurarla, spiegandole che la ragazza era stata messa al sicuro in caserma.