Monte Cremasco, vietato ai bambini giocare a pallone in piazza: "Rovina le case"

Il sindaco-avvocato firma l’ordinanza draconiana che chiude ai giochi la piazza: "Mi dispiace, ma i ragazzini usavano i muri come porte..."

Una partita nella piazza del paese

Una partita nella piazza del paese

Monte Cremasco (Cremona), 13 agosto 2018 - «In questa piazza non si può più giocare a pallone». Lo ha deciso il sindaco di Monte Cremasco, piccolo centro della Bassa. Giuseppe Lupo Stanghellini che nella vita fa l’avvocato, ha emesso un’ordinanza piuttosto singolare, che è in vigore da inizio agosto. I bambini del paese non potranno organizzare partite a pallone, né la mattina, né nei lunghi pomeriggi, in piazza Vittorio Emanuele III. La decisione del primo cittadino ha fatto scalpore in paese e anche in altre parti del Cremasco, suscitando commenti per lo più negativi.

«Non ce l'ho con i ragazzini che giocano a pallone – ha replicato il sindaco, che al momento è in vacanza al mare –, ma in questo caso c’erano alcuni bambini tra i 10 e i 12 anni, quasi tutti stranieri, che organizzavano dei veri e propri tornei, giocando a palla per ore e ore. Ma il punto del contendere era che utilizzavano come porta il muro di casa di una persona e le varie pallonate scagliate contro hanno finito per rovinare la grondaia e lo stesso muro che si è scrostato. Per cui, anche se a malincuore, ho dovuto emettere questa ordinanza. Devo anche sottolineare che alla piazza accedono due vie, percorse anche da motorini e biciclette, per cui giocare a pallone può essere pericoloso sia per i ragazzi, sia per chi transita. Se i ragazzi vogliono giocare a palla, lo facciano nei luoghi preposti». Lunghe le estati da passare in paese, sotto il sole, nei torridi pomeriggi d’agosto, dove i bambini cercano un diversivo alla noia e socializzano immaginandosi le gesta di Ronaldo. Ma le lamentele di chi è stato disturbato contano di più. Il testo dell’ordinanza del sindaco prevede sanzioni pesanti per chi non vi ottempera. I ragazzini e le loro famiglie rischiano ammende da 25 a 500 euro.

«Non riusciamo a capire lo spirito dell’ordinanza – dicono in paese –, tutti noi abbiamo sempre giocato a pallone in piazza, senza andare nel campo da calcio, peraltro di difficile accesso, visto che è a disposizione della società sportiva. Facciamo presente che proprio recentemente abbiamo appreso di persone che a Milano stanno riportando il calcio in piazza, come gioco che accomuna, visto che ci sono zone vietate al traffico. Vedere qualcuno che gioca per strada è un po’ un ritorno al passato, ma anche un’immagine allegra e spensierata». L’ordinanza del primo cittadino di Monte Cremasco batte per originalità quella emessa lo scorso mese dal Comune di Spino d’Adda. Il sindaco Luigi Poli ha vietato a tutti di fumare nei giardini pubblici, frequentati anche da minori, e ha annunciato che quando riapriranno le scuole il divieto sarà esteso anche in prossimità delle stesse.

La polemica a Monte Cremasco, nel frattempo, prosegue. Il fronte contrario al divieto di gioco imposto dal sindaco Stanghellini avanza un suggerimento sarcastico: «Perché non dare potere ai vigili di requisire anche il pallone? Così, come facevano una volta le persone alle quali davamo fastidio, potrebbero anche minacciare di bucarlo».