Palazzo Pignano, ragazzo investito e abbandonato: due colombe in volo per Pietro

Commosse esequie per il giovane

Pietro Cioroaba

Pietro Cioroaba

Palazzo Pignano (Cremona), 10 settembre 2019 - La notizia si diffonde prima dei funerali: l’autopsia ha detto che Pietro è morto sul colpo. Non c’è stata agonia né lunga né breve: troppo forte il colpo contro l’auto e la morte ha ghermito Pietro in pochi attimi. Forse non è molto, ma di certo per i parenti è un sollievo. Ieri a Palazzo Pignano il sindaco e la giunta (leghista) hanno disposto il lutto cittadino e il vice sindaco Virgilio Uberti, (il primo cittadino è all’estero) ha voluto presenziare con la fascia tricolore alle esequie. Padre Olivian parla in romeno e tocca i cuori della sua comunità, gente semplice che si presenta al funerale vestita di nero e piange la giovane vita spenta di Pietro Cioroaba, solo 18 anni, ucciso la notte di domenica da un’auto che se ne è andata senza fermarsi. Mamma Magdalena si accascia sulla bara del figlio perso troppo presto.

Papà Vasile, due passi indietro la mamma, è un pezzo di pietra, tanto è il dolore. E poi i parenti, gli amici, i conoscenti che ci sono, vogliono esserci, voglio partecipare a questi momenti. C’è anche la sorellina che indossa una delle tante magliette bianche distribuite agli amici. Sulla sua c’è scritto «Caro fratello, mi manchi». Un funerale diverso dagli altri, ma inondato da tanto dolore. Secondo la tradizione romena, il corteo funebre non deve andare direttamente in chiesa, ma effettuare sei soste, sei inchini alla terra perché sia lieve per il defunto. Sei tappe nelle quali il prete ortodosso canta le litanie funebri che i ragazzi ascoltano attoniti. Tra un inchino e l’altro c’è la musica di un rapper, con le canzoni preferite da Pietro. Poi, in chiesa.

Nella Pieve celebrano don Benedetto, parroco di Palazzo, coadiuvato dal curato e dal parroco di Scannabue. C’è anche Olivian, il prete ortodosso venuto da Bergamo per portare un’impossibile consolazione. La pieve si riempie, ma molti scelgono di star fuori. Un pallone con le firme dei compagni di squadra, una bandiera, una coppa vinta in un torneo, i fiori, i palloncini a forma di cuore adornano la bara bianca. Una parola anche per quella famiglia che ha con sé il ragazzo che ha ucciso Pietro. «Non nutrite sentimenti di vendetta - chiede don Benedetto. - Lasciate a chi di dovere fare gli accertamenti». Fuori, i ragazzi libereranno due colombe in cielo perché accompagnino l’anima di Pietro, che vola via lontano.