Palazzo Pignano, 18enne morto investito: "Ho trovato io il corpo di Pietro"

La versione resa dall'investitore al magistrato

Pietro Cioroaba

Pietro Cioroaba

Palazzo Pignano (Cremona), 5 settembre 2019 - «Ho trovato io il corpo di Pietro e poi ho dato l’allarme». E’ quanto riferito dall’investitore di Pietro Cioroaba, il giovane diciottenne di Palazzo Pignano investito e ucciso intorno alle tre del mattino di domenica mentre stava camminando lungo la strada di raccordo della Paullese per raggiungere a piedi la sua abitazione, dopo essere uscito dalla discoteca Magika di Bagnolo Cremasco.

La persona che ha investito e ucciso Pietro ha ricostruito al giudice Ilaria Prette nell’interrogatorio in caserma di lunedì pomeriggio quel che secondo lui è accaduto. Il 24enne straniero residente a Pandino ha detto che mentre stava tornando a casa con la sua auto ha avuto un colpo di sonno e di essersi bruscamente svegliato perché ha sbattuto contro qualcosa che lui ha inteso come il guard rail. Non si è fermato e ha proseguito. Nella giornata di domenica non si è mosso da casa e poi lunedì nella tarda mattinata ha letto sui social l’appello per Pietro scritto da una sua amica. A quel punto ha avuto la percezione che forse non aveva sbattuto contro il guard rail. E’ tornato sul posto e ha cercato nella zona al di là del guard rail e lì nei pressi, nella scarpata, ha individuato il corpo del ragazzo. A quel punto ha chiamato i soccorsi e avvertito i carabinieri.

Dopo la confessione il magistrato lo ha denunciato per omicidio stradale, omissione di soccorso e fuga dopo incidente, ma non ha disposto il suo arresto. Almeno fino a quando non ci saranno i primi risultati dell’autopsia. Domani alle 9 sarà conferito l’incarico alla dottoressa Margherita Fornaciari di eseguire l’esame e l’autopsia potrebbe essere fatta subito dopo e comunque a breve. L’esame deve dire se il giovane è morto subito e quali traumi abbia riportato dall’urto con l’auto. Risposte importantissime per il prosieguo della vicenda processuale. E oggi alle 19 dalla casa della vittima partirà una fiaccolata sino al punto dove è stato ritrovato il corpo di Pietro. Intanto martedì sera il 24enne si è spontaneamente sottoposto agli esami ematici che devono dire se il giovane ha in corpo alcol o droga. In merito all’investimento, l’auto risulta gravemente danneggiata e con il parabrezza sfondato. È sotto sequestro e nessuno può vederla. Non si sa se sulla stessa ci siano tracce di sangue, che sul luogo del sinistro sembrano non esserci.