Padre Maccalli finalmente a casa, lungo abbraccio e campane a festa

"Sto bene, è stata lunga ma sto bene. Non ho mai disperato di poter tornare" le sue parole miste a lacrime

Padre Maccalli a casa

Padre Maccalli a casa

Madignano (Cremona), 11 ottobre 2020 - Padre Gigi è tornato a Madignano, nella sua casa. Poco dopo le 17, in anticipo sulla previsione di arrivo, in paese è arrivata l’auto della sorella Clementina, con il marito, il nipote e lui, padre Gigi. Il missionario – rimasto nelle mani dei suoi rapitori per oltre due anni, ha attraversato tre Stati durante i suoi 752 giorni di prigionia iniziata il 17 settembre di 2018 nella sua missione di Bomoanga, in Niger e terminata in Mali – è sceso dall’auto e si è diretto subito verso il fratello Angelo, che lo attendeva sulla soglia di casa. Un lungo abbraccio, commovente e liberatorio, al quale è seguito quello con i nipoti e la nuora.

«Mi hanno trattato bene e non ho mai disperato di non poter più tornare – ha detto il padre, visibilmente commosso e piuttosto affaticato. – Adesso sto bene. È stata lunga ma sto bene. Ho sognato tanto questo giorno, di poter tornare a casa, al paese, dalla famiglia. Grazie a tutti". Poi, vinto dalla commozione, è rientrato per godere della quiete di casa e della prima cena, dopo tanto tempo, con i suoi cari. È stata una giornata davvero insolita per il piccolo centro, con campane a festa e grande commozione per tutti, con il parroco del paese, don Giovanni Rossetti che ha comunicato a padre Gigi che nei prossimi giorni verrà a trovarlo il vescovo di Crema, monsignor Daniele Gianotti. Tanti gli striscioni già posizionati, in particolare uno, quello dei giovani dell’oratorio di Madignano: "Ora noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene. Bentornato". Ci sarà spazio per le feste, già oggi ne è prevista una, e per i racconti. Ma adesso c’è posto solo per riposo e tranquillità.