Ossigeno scarso, il volo rientra: viaggio da incubo per comitiva cremasca

Problemi di pressurizzazione, emergenza e un’odissea nei cieli

Passeggeri in aeroporto

Passeggeri in aeroporto

Crema (Cremona), 12 luglio 2019 -  Vacanza da brivido per un gruppo di cremaschi, 35 su 50 persone ospitate sul velivolo, che avrebbero dovuto passare una settimana in Irlanda e che invece hanno dovuto rinunciare a causa di un’avaria dell’aereo sul quale stavano viaggiando. L’aereo, subito dopo il decollo, avvenuto sabato, ha manifestato un problema di pressurizzazione della cabina. Tra i cremaschi protagonisti di questa avventura, una persona ha raccontato quel che è successo. Ha chiesto l’anonimato perché c’è in corso una causa contro la compagnia aerea.

«Sabato alle 11.20 partenza da Linate per Dublino, ma siamo arrivati forse sulla Svizzera, rientro in panico totale a Linate per un guasto importante all’aereo, sbattuti in un hotel vicino all’aeroporto fino a domenica alle 19 per poi comunicarci che il volo era stato cancellato e per noi, un gruppo di 50 persone, non c’era più la possibilità di raggiungere l’Irlanda; rientro a Crema in taxi alle 20 circa, vacanza rovinata, ma pellaccia portata a casa».

La notizia ha fatto ben presto il giro della città, dove si sono scatenati i commenti e la ricerca di informazioni. «Il personale di volo – riprende il suo racconto il viaggiatore – ha cercato di mantenere la calma, ma ha continuato a correre avanti e indietro tra la cabina piloti e la zona passeggeri, dicendo in ingles che saremmo dovuti rientrare a Milano per un problema. In prima battuta saremmo dovuti atterrare a Malpensa, poi siamo stati mandati a Linate, quindi ancora a Malpensa e intanto l’aereo continuava a volare sopra la Lombardia a bassa quota, perché non c’erano piste libere per atterrare».

Una situazione paradossale che si è protratta per oltre un’ora. «Alcune persone si sono sentite male, in quanto c’è stato un problema di pressione all’interno dell’aereo e a un certo punto abbiamo cominciato ad avvertire che scarseggiava l’ossigeno». Fortunatamente, dopo 75 minuti, una pista si è liberata e l’aereo è atterrato a Linate. Ma la disavventura non è terminata lì per le 50 persone che avrebbero dovuto essere riprotette su un altro volo. «In realtà, domenica sera, la compagnia non aveva ancora fatto sapere alcunché: ho desistito, anche perché il tour era andato perso. Un disastro».