Cremona, disegna un quadro mentre lo operano alla testa

Il primo intervento di chirurgia da sveglio, dopo l’emergenza Covid -19

Una fase dell'intervento

Una fase dell'intervento

Cremona, 25 maggio 2020 - Dipinge un quadro mentre viene operato alla testa. Oggi il primo intervento di chirurgia da sveglio, dopo l’emergenza Covid -19. “E’ un giorno importante per l’Ospedale di Cremona e per tutta l’ASST – spiega Giuseppe Rossi (Direttore Generale). Stiamo riorganizzando le attività e le nostre strutture stanno progressivamente ritrovando la loro operatività. La chirurgia da sveglio è un punto di forza per la nostra azienda; sapere che questa attività super specialistica possa riprendere è una ottima notizia, una sorta di rinascita. Non dimentichiamo che le sale operatorie, sino a qualche settimana fa, erano convertite a terapia intensiva per la cura dei pazienti con infezione da coronavirus”.

“Dopo l’emergenza Covid, tornare in sala operatoria per un intervento ad alta complessità utilizzando della chirurgia da sveglio – spiega Antonio Fioravanti (Direttore dell’UO di Neurochirurgia dell’Ospedale di Cremona) è una soddisfazione professionale e anche una grande emozione”. Nei colloqui preliminari con il paziente, Osvaldo un 60enne, il medico ha scoperto la sua passione per la pittura. “Insieme alla mia equipe, abbiamo asportato un tumore cerebrale (Glioma) in paziente sveglio e cosciente. L’intervento, esclusa la preparazione è durato poco più di due ore. Il signor Osvaldo - un uomo di poco più di sessant’anni - è ambidestro. La scelta di utilizzare questa tecnica è stata finalizzata alla possibilità di verificare in corso di intervento le funzionalità del linguaggio, del  movimento e abilità cognitive - precisa Fioravanti. Osvaldo, in fase di valutazione, ha mostrato le caratteristiche cliniche e psicologiche per sostenere un tipo di intervento come questo”.

Osvaldo ha accettato di effettuare l’intervento con questa metodica che richiede un buon equilibrio psicologico: “Disegnare in sala operatoria, durante l’intervento è stato surreale, ma rilassante. Mi ha aiutato a distogliere il pensiero da quello che stava accadendo e a concentrarmi sulla natura. Per questo ho scelto di disegnare un paesaggio con i pastelli acquerellabili: mi ha fatto stare bene, e con l’immaginazione, per un po’ di minuti, sono uscito dall’ospedale. Il disegno non è finito. Lo completerò appena possibile. Lo lascerò in reparto in segno di riconoscenza”.