Omicidio di Castelleone, fidanzata della vittima: "Mi ha urlato scappa, poi il fendente"

La ricostruzione di Erica riguardo la sera del delitto

Erika Vecchia con Gianni Senatore a sinistra, Mauro Mutigli a destra

Erika Vecchia con Gianni Senatore a sinistra, Mauro Mutigli a destra

Castelleone (Cremona) - «Le racconto quel che è successo quella maledetta sera": parla Erica Vecchia, la compagna di Gianni Senatore, 40 anni morto ammazzato a coltellate la sera di mercoledì, pugnalato da Mauro Mutigli, 38 anni. "Mercoledì sera c’era festa a Castelleone – racconta Erica – e Gianni non voleva uscire. Ho insistito molto e lui mi ha accontentato perché era il mio compleanno".

Quando è arrivato Mauro Mutigli che cosa è successo? "I contrasti tra Mauro e Gianni erano cominciati nel 2016. Mauro lo provocava ma Gianni non reagiva. Mi diceva che non voleva grane per i nostri figli. Ma mercoledì sera è scattato qualcosa".

Che cosa? "Mauro ha cominciato a insultare Gianni. Si sono presi a botte. Sono arrivati i vigili che li hanno divisi. Poi non ho visto bene che cosa sia successo, ma a un certo punto ho sentito Gianni che mi gridava di scappare. Mi sono girata verso di lui e ho visto una scena terribile. Mauro gli ha sferrato una coltellata nel fianco e poi un’altra in pancia".

Nessuno è intervenuto? "Sì, un nostro amico (Alessandro F., ndr ) è corso in aiuto a Gianni che era ormai a terra ma è stato colpito anche lui da alcune coltellate".

E nessun altro si è fatto avanti? "Non li biasimo, Mauro era una furia e come si fa ad affrontare uno che agita un coltellaccio e non esita a colpire?".

Quando ha saputo che Gianni era morto? "In ospedale Gianni è arrivato ormai morto, aveva perso molto sangue".

L’ha detto a vostro figlio? "Sì, Dylan compie due anni a settembre. Come faremo senza il suo papà? L’ho detto anche ai due miei figli, che Gianni accudiva come fossero suoi. Hanno pianto. Faccio fatica a capacitarmi. Devo prendere dei calmanti. Spero che la giustizia faccia il suo corso".