Omicidio Beccalli, la ex di Pasini: botte anche a me

Primo finale di partita oggi per Alessandro Pasini , l’uomo di 46 anni accusato dell’omicidio dell’amica Sabrina Beccalli, 39 anni, lo scorso anno a Ferragosto

Alessandro Pasini

Alessandro Pasini

Crema (Cremona) - Primo finale di partita oggi per Alessandro Pasini , l’uomo di 46 anni accusato dell’omicidio dell’amica Sabrina Beccalli, 39 anni, lo scorso anno a Ferragosto. Tutto sarebbe avvenuto a Crema, nell’appartamento di Susanna Lipani, ex compagna dell’uomo, in via Porto Franco. Deciderà il giudice dell’udienza preliminare Elisa Mombelli. Il pubblico ministero Lisa Saccaro ha chiesto ventotto anni di reclusione. Pena base trent’anni per omicidio volontario. Aumentata di altri dodici per la continuazione con i reati di distruzione del cadavere (il corpo di Sabrina dato alle fiamme sulla sua Panda nelle campagne di Vergonzana) e di incendio doloso con pericolo per l’incolumità pubblica e crollo di edificio (prima di allontanarsi l’imputato aveva tagliato il tubo del gas). Riduzione di un terzo per il rito abbreviato. Da parte sua Pasini ha sempre sostenuto che dopo un festino alla droga aveva trovato l’amica morta nella vasca da bagno, col volto coperto di sangue. Susanna Lipani ha pubblicato un lungo post sulla sua pagina Facebook. Precisa che Pasini non è mai stato suo convivente.

«Nella mia abitazione aveva a disposizione solo un ripiano di un armadio nella cosiddetta lavanderia, luogo che ho imparato (attraverso le indagini) a conoscere come la stanza dove probabilmente Sabrina ha riportato le lesioni mortali". Pochi giorni prima della morte di Sabrina, la Lipani aveva deciso di troncare la relazione e "questo perché durante le vacanze in Sicilia con lui, avevo vissuto una inquietante escalation di episodi di violenze verbali e fisiche fino a temere per l’incolumità dei miei figli e mia e a scappare". "Pasini sapeva che non avrei esitato a denunciare i fatti accaduti in quell’appartamento. Non riesco a spiegarmi diversamente il significato di quel taglio del tubo del gas che ha saturato il mio appartamento, se non quello di coprire ogni traccia ed eliminare ogni testimonianza. Nessuna giustificazione per aver pensato, architettato e aver compiuto azioni tali da mettere in pericolo la mia vita e quella dei miei figli, nessuna giustificazione per voler tentare di convincere il Giudice pronunciando il nome dei miei figli in aula, a cercare la pietas che lui non ha avuto per Sabrina. E questo non posso davvero tollerarlo".