Crema, eppur si nasce: alla faccia del Covid

Boom di cicogne nelle nursery: 60 le nuove vite registrate all’anagrafe nel mese di marzo

Il primario Vincenzo Siliprandi con una bimba appena arrivata al mondo

Il primario Vincenzo Siliprandi con una bimba appena arrivata al mondo

Crema (Cremona), 3 aprile 2020 - A Crema, nel tempo del coronavirus, si nasce ancora. E i ritmi sono quelli consueti che da un anno e mezzo a questa parte ci hanno fatto vedere un significativo aumento delle nascite, quantificate in 872 nel 2019, ben di più dei 700 parti fatti registrare l’anno precedente. In questo mese di marzo appena trascorso nel reparto di ostetricia dell’ospedale di Crema sono nati 60 bambini.

«Siamo soddisfatti del lavoro che stiamo portando avanti e della fiducia che da un paio di anni le donne del cremasco ci stanno accordando – dice il primario Vincenzo Siliprandi – e in questo modo siamo riusciti a riportare il numero dei nati in questo ospedale su livelli più consoni. In questi momenti difficili abbiamo messo in atto tutte le attenzioni possibili per permettere alle neo mamme di partorire nella massima sicurezza e tranquillità. In questi primi tre mesi dell’anno abbiamo già assistito a circa 180 nascite, una dozzina in meno rispetto allo scorso anno. Ma bisogna considerare che la partenza del 2019 è stata caratterizzata da numeri importanti che hanno visto un aumento di oltre il 30% di nati rispetto allo stesso periodo del 2018". I numeri poi sono ridimensionati, ma hanno fatto registrare, a fine anno, un aumento considerevole delle nascite. Anche nel mese del coronavirus a Crema si è continuato a nascere a buon ritmo. Il reparto di ostetricia si è da subito attrezzato per poter ospitare anche madri infette da coronavirus.

"Sì, siamo pronti, anche se al momento non è ancora capitato alcun caso. Se c’è una donna che deve partorire ed è contagiata dal coronavirus la dirottiamo verso altri ospedali attrezzati per questo. Le nostre disposizioni scattano qualora vi sia un’urgenza o un imprevisto. In questo caso abbiamo messo a disposizione una parte della sala parto, isolandola perfettamente e una stanza dedicata all’evenienza, staccata da tutte le altre. Se dovesse capitare, non ci faremo cogliere di sorpresa". L’ultima nata è stata Emma, per la gioia di mamma e papà. C’è ancora da sottolineare come ci sia grande attenzione a evitare qualsiasi tipo di contatto superfluo. Le visite ginecologiche fatte in ospedale sono riservate alla sola paziente che non può essere accompagnata da nessuno e quando c’è una nascita è ammesso il solo padre. I parenti potranno vedere il nuovo nato solo quando uscirà dall’ospedale. Tutt’al più, si possono mostrare i piccoli con una videochiamata.