Cadavere in cantiere a Crema, caccia al terzo uomo

Il prof musicista non è stato giustiziato con un colpo di pistola: ferita compatibile con un punteruolo. Indagata la moglie

Mauro Pamiro fotografato insieme alla moglie, Debora Stella

Mauro Pamiro fotografato insieme alla moglie, Debora Stella

Crema (Cremona), 1 luglio 2020 - Nonostante l’autopsia e l’interrogatorio della moglie, resta un giallo il caso di Mauro Pamiro, 44 anni, insegnante e musicista, trovato morto lunedì mattina con una profonda ferita in fronte e senza scarpe in un cantiere edile di Crema, a poca distanza dalla casa in cui viveva con la moglie Debora Stella, 39 anni, grafica, attualmente indagata a piede libero per omicidio. L’esame autoptico, che ieri è stato prima rinviato e poi eseguito, non è riuscito a chiarire con certezza le cause della morte. Il medico legale non ha infatti trovato alcun proiettile nella testa della vittima e quindi l’uomo non sarebbe stato ucciso con un colpo di pistola.

Svanita questa ipotesi , gli inquirenti stanno pensando ad altro e una pista possibile è che il professore sia stato colpito con un punteruolo, oppure un cacciavite. Ma non si trascura nemmeno l’ipotesi dell’incidente o del suicidio. Le domande senza risposta sono ancora molte. Perché il cadevare era nel cantiere? C’è stata una lite la notte della tragedia? E chi erano i protagonisti? Per spostare il corpo e fargli fare i duecento metri che separano la casa dove la vittima abitava e il cantiere dove è stato trovato, una sola persona avrebbe fatto una gran fatica. Per questo la polizia sarebbe sulle tracce di un terzo uomo, un cremasco noto alla coppia, che potrebbe essere la persona in grado di raccontare ciò che è avvenuto quella notte.

Debora Stella , non ha certo aiutato le indagini e proprio per questo è stata indagata. Perché non ha denunciato la scomparsa del marito, o il fatto che non fosse rientrato a casa? Glielo ha domandato Davide Russo, il pubblico ministero incaricato del caso, durante l’interrogatorio avvenuto lunedì in commissariato. La donna non ha risposto alle domande e dopo tre ore di confronto ha cominciato a dare segni di squilibrio, tanto che due agenti l’hanno accompagnata in ospedale, dove è ricoverata in psichiatria e guardata a vista. Il pm l’ha iscritta nel registro degli indagati per omicidio, ma non ha ritenuto di emettere un ordine di cattura .

La giornata è poi terminata con l’audizione di altre persone, familiari e amici, che però non hanno fornito elementi utili a chiarire il giallo. Le indagini sono riprese ieri mattina, quando gli inquirenti sono andati a ispezionare la villetta della coppia, nel quartiere dei Sabbioni, che è stata messa sotto sequestro, così come il cantiere dove è stato trovato il cadevere. Nella villetta gli agenti hanno cercato tracce di sangue, che pare abbiano trovato, e un’eventuale arnese che potrebbe essere l’arma del delitto. Il padre e il cognato di Debora sempre ieri mattina hanno suonato al campanello dello studio del noto avvocato cremasco Mario Palmieri per chiedergli di assistere la donna. Il legale, per il momento, non ha nulla da dichiarare: "Consiglierei prudenza – avverte - perché quel che sembra potrebbe anche non essere". Frase sibillina che vuole invitare a muoversi con piedi di piombo sul giallo dell’estate a Crema, dove in pochi giorni c’è stato un marito che ha ucciso a botte la moglie e una moglie iscritta nel registro degli indagati per la morte del marito.