Pieve d'Olmi, fuga di monossido dalla caldaia: morta una donna

Intossicati il figlio, il marito e un vicino di casa

Una camera iperbarica (foto di repertorio)

Una camera iperbarica (foto di repertorio)

Pieve d'Olmi (Cremona), 3 gennaio 2020 - E' morta la donna di 45 anni soccorsa la notte scorsa in seguito a un'intossicazione da monossido di carbonio, in un appartamento a Pieve d'Olmi, che ha coinvolto anche il figlio, il marito e un vicino di casa. 

Quando la donna - Patrizia Bonvini, infermiera all'ospedale Maggiore di Cremona - è stata soccorsa dal 118, era in arresto cardiocircolatorio e le manovre di rianimazione sono state vane. Portata in gravissime condizioni all'ospedale di Cremona, è morta in mattinata. Intossicati anche il figlio 18enne, trasportato in elisoccorso all'ospedale di Brescia, il marito 49enne e un vicino di casa. Tutti sono stati trattati in camera iperbarica e, secondo quanto riferito, non sono in pericolo di vita. Anche il ragazzo, apparso in gravi condizioni all'arrivo dei soccorsi che lo avevano trovato semincosciente, avrebbe fortunatamente reagito bene al trattamento. Secondo i primi accertamenti, eseguiti da carabinieri e vigili del fuoco, le esalazioni potrebbero essere state causate dal malfunzionamento della caldaia