Missionario rapito in Niger, un mese senza notizie: continua il mistero

Cresce l'ansia per il missionario di Madignano Pierluigi Maccalli

Pierluigi Maccalli

Pierluigi Maccalli

Madignano (Cremona), 20 ottobre 2018 - «Non abbiamo notizie». Lo dice il portavoce della Sma (Società delle missioni africane) alla quale appartiene padre Pierluigi Maccalli, il missionario di Madignano rapito lo scorso 17 settembre da un gruppo di otto banditi di etnia fulani e sparito nel nulla. Lo ripete anche il fratello del religioso, Walter, anche lui missionario della Sma, partito per la Liberia a inizio settimana. «Non abbiamo notizie qui – aggiunge il portavoce della Sma – ma non sappiamo se laggiù in Niger, nella missione di Bomoanga c’è qualcosa che si muove». Forse quest’ultima frase è più dettata da speranza che da certezza. Fatto è che da 33 giorni di padre Pierluigi si è persa ogni traccia. Che i rapitori possano godere di complicità appare fuori di dubbio, in quanto in villaggi piccoli è difficile nascondere una persona senza dare nell’occhio.

Eppure nessuno pare collaborare con le autorità del luogo, vicino al confine con Mali e Burkina Faso, impegnate ad arginare i ribelli dei due Stati, protagonisti di incursioni e scorribande. Ma padre Pierluigi non è stato dimenticato. Almeno una volta la settimana vengono organizzate marce silenziose di preghiera, molto partecipate dalla gente che ha a cuore la sorte del missionario. Anche la politica locale si è mossa, probabilmente sollecitata dalle proteste di cittadini che avevano fatto presente come sul balcone della sindaca Stefania Bonaldi comparisse lo striscione per Regeni e non una parola per padre Pierluigi.

Subito in Comune si è corsi ai ripari e durante l’ultimo consiglio comunale, lunedì scorso, è stata data lettura dal presidente del consiglio Luca Giossi di una lettera di solidarietà verso la famiglia, da inviare al Ministero perché si occupi a fondo della vicenda. Si è mossa anche la parlamentare leghista Claudia Gobbato che, insieme ad altri due onorevoli, Eugenio Zoffili e Marco Formentini, hanno presentato un’interrogazione parlamentare che sarà discussa la prossima settimana in aula e consegnata al ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi perché si metta in moto con la Farnesina per sollecitare indagini. Ma non sarà semplice, perché in questi rapimenti nel cuore dell’Africa i tempi sono lunghissimi. «Non abbiamo notizie – conclude il portavoce della Sma – ma, come dicono i francesi: nessuna nuova, buona nuova».