Manager di Soncino ucciso in Turchia, il giallo dell’autopsia

L'eurodeputato Angelo Ciocca: non è stata ancora depositata ufficialmente

L'eurodeputato Angelo Ciocca a Istanbul con la foto di Alessandro Fiori

L'eurodeputato Angelo Ciocca a Istanbul con la foto di Alessandro Fiori

Soncino, 11 novembre 2018 - «Ho scoperto che l’autopsia non è ancora stata ufficialmente depositata. Questo significa che le indagini non possono partire». Quanto rivela l’eurodeputato Angelo Ciocca, da venerdì in visita nel consolato italiano di Istanbul per il caso di Alessandro Fiori, il manager di 33 anni di Soncino ucciso in Turchia lo scorso 26 marzo. Una scoperta imbarazzante, quella dell’eurodeputato, restato a lungo a colloquio con il console italiano in Turchia Elena Sgarbi e con il responsabile della segreteria del consolato Gabriele Ingrosso. Non c’è l’ufficialità, anche se l’avvocato turco della famiglia Fiori aveva scoperto in agosto il fascicolo dell’autopsia depositato in tribunale sin dal 30 maggio. Ma perché, allora, manca l’ufficialità? Non si sa.

L’unica ipotesi che viene in mente è che il magistrato, poi rimosso, a fronte dei risultati che aveva trovato nel fascicolo (il magistrato ha sostituito un collega a sua volta rimosso lo scorso agosto) aveva chiesto un supplemento di autopsia, per sapere se Fiori avesse o meno assunto droghe. La risposta al suo quesito avrebbe dovuto già essere stata depositata e con essa ci sarebbe dovuta essere l’ufficialità dei risultati autoptici, ma il magistrato è stato spostato. «Vigileremo affinché i tempi si chiudano e parta l’indagine», riferisce Ciocca. Comunque, neppure dell’autopsia svolta in Italia ci sono tracce. «Per parlare dell’esame eseguito a Milano ho appuntamento il 21 con il magistrato italiano che ha in mano il caso, Amelio Erminio. In quella sede chiederò informazioni e solleciterò indagini precise per ottenere risposte alle quali la famiglia ha diritto».