Lombardia in zona arancione ma per molti negozi la chiusura è forzata

In crisi tante attività. I commercianti sperano. nella riduzione degli affitti

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Passaggio in zona arancio per la Lombardia e da domenica riapertura dei negozi, ma con le vie centrali messe male. Causa chiusure forzate, mai come oggi il numero delle vetrine che non hanno potuto rialzare le saracinesche è stato così alto.

Sono una cinquantina (su poco più di 200) i negozi sfitti e la tendenza è che nelle prossime settimane, se non si corre ai ripari cercando di diminuire principalmente gli affitti, il trend continuerà. Tuttavia, in mezzo a tante vetrine vuote, qualcosa si muove. In piazza Garibaldi, al posto dell’edicola, che si è trasferita qualche decina di metri più avanti, sta per aprire un negozio che ospiterà macchine distributrici di generi di conforto.

I lavori per la sistemazione del piccolo negozio, una quindicina di metri quadri, sono cominciati ieri e porteranno via pochi giorni. Già in settimana dovrebbero essere installate le macchine e, se la burocrazia sarà a posto, tra pochi giorni il negozio aprirà.

Ancora fermo, invece, l’esercizio vicino, dove avrebbe dovuto entrare un nuovo punto vendita della gelateria Bandirali, con negozi in centro, nel quartiere di San Bartolomeo e al Centro commerciale Gran Rondò, mentre ieri sono ripresi i lavori di ristrutturazione dello stabile ex officina Ferri di via Gramsci, dove in primavera entrerà il negozio Natura Bio.

Procedono a ritmo serrato i lavori per far aprire un nuovo negozio di parrucchiere, in via XX Settembre, dove troverà sede Alessandro coiffeur, mentre in via Cavour nei prossimi giorni dovrebbe aprire il caffè libreria Brioschi, dove l’apertura è stata rinviata a causa della seconda ondata di Covid. P.G.R.