Doppio colpo per i ladri di rame, ma due romeni vengono fermati

Furto a segno a Moscazzano. A Pandino invece la Polstrada ha intercettato gli stranieri col bottino

Gli agenti con la refurtiva

Gli agenti con la refurtiva

Non passano mai di moda, i furti di rame. Nella fine settimana due razzie portate a termine. Ma in un caso, refurtiva recuperata e ladri denunciati. Il primo colpo è avvenuto ai danni del Santuario della Madonna dei Prati a Moscazzano. I ladri hanno preso di mira i canali di scolo di rame che dal tetto scendono fino a terra, lasciando i pluviali, anche loro in rame, che stanno sotto il tetto. Probabilmente staccarli avrebbe comportato un lavoro lungo, con possibilità di essere visti. Il Santuario sorge in piena campagna e i ladri hanno agito di notte. I malviventi hanno atteso che si spegnessero i led che illuminano la chiesa. Poi sono arrivati con un furgone e hanno staccato tutti i canali, caricandoli sul mezzo. Ad accorgersi del furto sono state alcune persone che vengono a sistemare il Santuario. Sono stati avvertiti del furto i carabinieri e la parrocchia.

Ladri di rame incastrati, invece, dalla Polstrada domenica sulla Bergamina, in territorio di Pandino. Gli agenti hanno visto transitare una Renault Laguna Sw piuttosto carica. Le due persone a bordo hanno notato la pattuglia e hanno cercato di deviare, immettendosi su una strada vicinale. Gli agenti hanno notato la manovra e hanno seguito l’auto, fino a fermarla. A bordo due romeni di 24 e 36 anni senza fissa dimora, mentre la vettura era intestata a un terzo connazionale. Aprendo il bagagliaio gli agenti hanno scoperto 200 chili di fili di rame utilizzati per l’alta tensione e grosse cesoie da impiegare, appunto, per tagliare fili di un certo spessore. I due fermati sono stati portati al distaccamento di Crema, dove sono stati denunciati per ricettazione e detenzione di oggetti atti allo scasso e poi lasciati liberi. L’auto è stata sequestrata perché non idonea alla circolazione.