La presunta stalker non tentò di investire un carabiniere

Assolta la 33enne di Palazzo Pignano che è pure a processo con l’accusa di aver perseguitato una pandinese

Assolta perché il fatto non sussiste. Una 33enne di Palazzo Pignano, porta a casa un primo, importante risultato nella serie di processi che la vedono sul banco degli imputati come stalker ai danni di una 55enne di Pandino che l’ha ripetutamente denunciata.

La donna è agli arresti domiciliari con il divieto di entrare in Pandino. Ma adesso conta di dimostrare che si è trattato di una montatura che l’ha vista vittima e non carnefice. Il primo procedimento si è concluso ieri davanti al giudice del Tribunale di Cremona. Difesa dall’avvocato Carlo Meleri, era accusata di aver tentato di investire un carabiniere e di resistenza a pubblico ufficiale.

La vicenda, che risale a febbraio, aveva avuto vasta eco. "Fondamentale è stata la testimonianza di un professore presente sulla scena – afferma l’avvocato Meleri – Questo testimone ha riportato l’episodio nella sua semplicità. Quel giorno la mia assistita era a Palazzo Pignano con la propria auto, quando si è mossa per andare a casa. Davanti a lei c’era una macchina che stava entrando nel parcheggio e la Omacini l’ha superata. Il testimone ha riferito che non vi è mai stato alcun tentativo di investimento del militare, che era sul marciapiede, perché tra il carabiniere e l’auto della mia assistita c’era di mezzo la vettura che stava parcheggiando. Inoltre la donna, quando si è resa conto che i carabinieri le volevano parlare, si è fermata subito, circa 20 metri dal punto da cui era partita. Adesso pensiamo ai prossimi processi".

Pier Giorgio Ruggeri