Influenza aviaria, allarme rosso in 21 Comuni

Nel Cremasco nessun caso né abbattimento ma la tensione è altissima: se un volatile risulta contagiato l’intero allevamento va subito azzerato

Un allevamento

Un allevamento

Allarme aviaria. Diversi casi sono stati evidenziati questa settimana in allevamenti delle province di Brescia e Verona, segno che l’infezione avanza. Ultimo caso a Codigoro (Fe), dove venerdì sono stati abbattuti 37mila tacchini e avviata la bonifica dell’allevamento. Con questi diventano circa quattro milioni i volatili uccisi perché infettati dall’influenza aviaria in questi ultimi giorni.

L’allarme ha provocato la chiusura degli allevamenti in alcune province del Nord Italia, ma l’influenza aviaria l’altro ieri è stata segnalata anche in un piccolo allevamento di Zurigo, primo caso in Svizzera. Da più di un mese in Europa sono state rilevate decine di focolai di influenza aviaria, una malattia estremamente letale per il pollame e che in alcuni casi può passare agli esseri umani, con i rischi che ormai conosciamo dopo quasi due anni di pandemia (i virus influenzali sono però diversi dai coronavirus) La situazione è molto difficile soprattutto in Lombardia e in Veneto dove sono stati riscontrati più di 70 focolai in altrettanti allevamenti, per lo più industriali, di polli e tacchini. Dopo aver evidenziato i focolai nelle province limitrofe, l’altro giorno sono arrivate disposizione drastiche anche per il Cremasco. Su 48 paesi del comprensorio, in ben venti sono state emesse ordinanze che vietano, al momento, di spostare gli animali dagli allevamenti.

Nessun caso evidente e nessun abbattimento, ma la tensione è altissima perché nel caso in cui la malattia di palesi, l’allevamento va immediatamente azzerato. Il 17 novembre la Regione Lombardia ha comunicato che è stata riscontrata la presenza di un focolaio di influenza aviaria ad alta patogenicità in un allevamento di tacchini in provincia di Brescia. In data 22 novembre il ministero della Salute, Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari, ha disposto la costituzione di una Zona di ulteriore restrizione (Zur) in alcuni Comuni delle province di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova, nonché di alcune province venete. Per quanto riguarda il Cremasco, i Comuni interessati sono Camisano, Casaletto di Sopra, Castel Gabbiano, Castelleone, Crema, Cumignano sul Naviglio, Fiesco, Genivolta, Gombito, Izano, Madignano, Montodine, Offanengo, Ricengo, Ripalta Arpina, Romanengo, Salvirola, Soncino, Ticengo, Trigolo. Gli allevamenti più esposti sono quelli che hanno una parte all’aperto perché l’influenza può essere portata dagli uccelli liberi oppure al contrario trasmessa loro da quelli in cattività, con conseguenze facilmente immaginabili.