Pessina, incendio alla Pioneer: danni milionari, pista ecoterroristica

Le indagini sono condotte da carabinieri e vigili del fuoco di Cremona

I vigili del fuoco sul luogo dell'incendio a Pessina Cremonse

I vigili del fuoco sul luogo dell'incendio a Pessina Cremonse

Pessina Cremonese (Cremona), 12 marzo 2018 - Le indagini sull’incendio che nella notte tra venerdì e sabato ha distrutto il centro di ricerca della società “Srl Pioneer Hi-Bred Italia Servizi Agronomici” del gruppo Dupont agricolture & nutrition di Pessina Cremonese potrebbero arrivare oggi ad alcuni punti fermi. Le persone che si vedrebbero in alcuni filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza e le anologie con quanto accaduto un anno fa alla Monsanto di Olmeneta porterebbero a ritenere la pista dolosa come la più probabile, quella che porta ai cosidetti “ecoterroristi”. Anche se in questo caso, al momento, non vi sono rivendicazioni e tantomeno sono state lasciate scritte su muri o all’interno degli stabili colpiti.

L’incendio di sabato notte ha provocato danni ingenti e anche se ancora non sono stati quantificati nei dettagli, si parla di cifre a sei zeri. Le indagini sono condotte sia dai carabinieri che dai vigili del fuoco di Cremona, quest’ultimi in particolare stanno vagliando gli elementi raccolti subito dopo l’incendio, per capire cosa abbia innescato le fiamme: a quanto pare non sono state rinvenute bottiglie incendiare o inneschi, contrariamente a quanto era accaduto ad Olmeneta dove dalle telecamere si vedevano persone lanciare le moltov. Il centro di ricerca di Pessina è l’unico che la Dupont ha in Italia e si occupa dello studio di sementi, come mais e soia.